AMARCORD: Lecce-Frosinone, i canarini volano e non si fermano più

15.09.2014 22:00 di Fabrizio Celani   vedi letture
AMARCORD: Lecce-Frosinone, i canarini volano e non si fermano più
© foto di © Luca Lisi

Nei cinque anni di serie B il Frosinone ha disputato in tutto ben 210 partite. Tante, tantissime. Ma se si chiedesse a un tifoso quale sia la partita che ricorda con maggiore affetto, oppure se si chiedesse in quale partita ha visto il più bel calcio espresso dal Frosinone, o infine se si chiedesse quale vittoria sia stata più importante, probabilmente le opinioni convergeranno verso una sola partita. Era un pomeriggio caldo, caldissimo di fine estate, il Frosinone volava e non si è fermata neanche contro una corazzata. Era il pomeriggio di Lecce-Frosinone.

L’ESTATE DEL 2009 – Il Frosinone aveva da poco concluso un’annata che non aveva appieno soddisfatto né la dirigenza né i tifosi. Braglia al comando, c’era Eder che faceva il fenomeno, Santoruvo e Dedic che segnavano, la salvezza è stata raggiunta con un turno di anticipo, secondo quanto richiesto dalla società. Però quel Frosinone non aveva convinto in pieno. Nell’estate del 2009 soffiava un vento di rivoluzione in società, Armando Ortoli aveva preso il posto di Enrico Graziani, rimasto solo come consulente, in panchina via Braglia, arriva Francesco Moriero, che pochi giorni prima aveva vinto i play-off con il Crotone. La presentazione del tecnico leccese si tenne all’Hotel Bassetto. Tanta gente a salutare Moriero, tanti tifosi, difficilmente ricordiamo una folla così consistente durante una presentazione. Come se Frosinone già sapesse che quel tecnico avrebbe lasciato un segno importante poi. Rivoluzione anche nella squadra: impossibile trattenere Eder, impossibile rinunciare ai soldi del Bochum per Dedic, via anche i reduci della C1 come Perra, D’Antoni e Martini, dentro tanti giovani di belle speranze quali Basha, Bolzoni, Del Prete, conferme-scommesse quali Gucher e Troianiello oltre che l’ingaggio di vecchie conoscenze di Moriero quali Aurelio, Calil e Basso.

COPPA ITALIA – La squadra viene composta con oculatezza e sagacia, ma spesso alcuni tifosi non sono lungimiranti, avrebbero voluto il “grande nome”. Non ci sono stati colpi altisonanti, ma tutti giocatori funzionali al 4-2-3-1 che Moriero avrebbe attuato. Quindi tra qualche perplessità la squadra è andata in ritiro a Trasacco. Le prime amichevoli, a dir la verità, alimentano i mugugni. Solo due reti ai dilettanti del Boville Ernica, ma si vede lontano un miglio che i canarini hanno le gambe imballate. “Colpa” dei carichi di lavoro del prof. Traficante, colpa delle doppie sedute che Moriero e staff organizzavano quotidianamente. Primo appuntamento ufficiale in Coppa Italia contro il Varese. Il Frosinone è un cantiere aperto, si vedono interessanti trame di gioco; il Varese passa, Basha recupera all’ultimo di recupero e ai rigori i canarini passano. Nuovo avversario, vigilia di Ferragosto, il Bologna. Si gioca a Ravenna, i felsinei sono nettamente favoriti ma anche stavolta si arriva ai rigori e passa il Frosinone. Le gambe piano piano si sciolgono, viene su una squadra pimpante e veloce, con le ali Troianiello e Basso una spanna sopra gli altri, con Del Prete autentica locomotiva per novanta minuti, con le pennellate di Calil, le geometrie di Basha e le reti di Santoruvo.

IN CAMPIONATO SI VOLA – Comincia il campionato, prima gara a Salerno, un primo tempo da antologia, due reti firmate Basha e Santoruvo che fanno stropicciare gli occhi a tutti i tifosi. Sette giorni dopo arriva il Mantova in casa, la partita non è da annoverare tra le migliori ma comunque arrivano i tre punti grazie alla rete di Mazzeo. Il Frosinone è primo a punteggio pieno, adesso arrivano gli esami importanti. Non che Salernitana e Mantova fossero banchi di prova agevoli, ma il Lecce al “Via del Mare” è tutt’altra cosa. Durante la settimana che precedeva la gara il Frosinone aveva attirato a sé l’interesse di tutti i media della nazione. Sky, Mediaset, tante tv romane, le radio, tutti volevano conoscere meglio questo fenomeno-Frosinone. Moriero ha cercato di tenere la squadra più “protetta” possibile, anticipando anche di un giorno la partenza per Lecce. Si parte per il Salento, in marcia verso il sud si trovano ancora tanti vacanzieri, chi finisce la vacanza, chi la sta per cominciare. Il Frosinone va lì per continuare un sogno.

MORIERO A LECCE – La città di Lecce ha dato i natali a tanti calciatori che poi hanno sfondato nel calcio che conta. Ma uno di questi, Checco Moriero, è rimasto nel cuore dei leccesi. Adesso Moriero è avversario, è un professionista che è pagato anche per battere il suo Lecce. La città salentina non lo dimentica e in una passeggiata del sabato pomeriggio Moriero, il vice Garzya e il preparatore Traficante sono assaliti da tifosi giallorossi in cerca di una foto, un autografo o solamente per complimentarsi per questo avvio di campionato. A Piazza Sant’Oronzo si forma un capannello di persone, i tre, leccesi doc, rispondono a tutti e parlano con tutti, quasi come ad esorcizzare un avversario sulla carta molto più forte. I tifosi giallorossi fanno i complimenti, ma sperano che l’indomani Moriero sia costretto ad uscire dal Via del Mare a testa bassa.

LA PARTITA – Moriero conferma l’undici che stava incantando la serie B e cambia il solo Caremi, al suo posto Mattia Biso. Il tecnico canarino vuole un centrocampista più libero di giocare palla, pensa che il pressing dei leccesi non sia asfissiante. Vuole avere la superiorità a centrocampo per sfruttare il trio sulla trequarti formato da Basso, Calil e Troianiello. La gara comincia, la formazione di De Canio sembra avere una marcia in più, mette alle corde il Frosinone. Al 6’ i giallorossi passano in vantaggio con un tapin di Baclet su respinta di Sicignano, poi Defendi colpisce due legni, Baclet avrebbe potuto battere facilmente il portierone proprio ex-Lecce. Cosa succede? Il Frosinone è come un puglie suonato, il Lecce ha in pugno la gara. Però nel calcio mai dire mai, tutto può cambiare in un secondo. E tutto cambia. Forse il Lecce è convinto di avere in pugno la gara e lascia il break al Frosinone, mai mossa fu più sbagliata.

SUPER CALIL – Al 17’ Troianiello in azione di contropiede serve al centro Calil che di controbalzo batte Rosati e trasmette nei compagni la convinzione che l’impresa non sarebbe stata poi così impossibile. I canarini danno spettacolo, le trame di gioco sono leggere e efficaci allo stesso tempo. E al 28’ Troianiello, incubo per il futuro canarino Schiavi, riceve, si accentra e batte il portiere. Due-a-uno, ma il Frosinone non è sazio. Sale in cattedra Caetano Cali: al 35’ il brasiliano gioca la palla, chiede e ottiene l’uno-due con Santoruvo e di primo acchitto lascia partire un destro a giro che si insacca sul secondo palo. Una rete da antologia, forse una delle più belle mai segnate da un calciatore canarino. È la gioia, un 3-1 dopo neanche un tempo che nessuno avrebbe mai immaginato. Nel secondo tempo la squadra di Moriero gioca ancora un calcio spumeggiante, Del Prete spinge sulla fascia per tutti i novanta i minuti, la difesa regge, super-Sicignano è costretto al miracolo alla fine. Ma il destino quel giorno era dalla parte del Frosinone. Il pubblico leccese, che avrebbe voluto prendersi la rivincita qualche mese fa ma non è riuscito, ha applaudito il Frosinone guidato dal “loro” Moriero. Un applauso lungo, sincero, perché i canarini avevano insegnato “calcio”.

PRIMI IN CLASSIFICA – I canarini tornano in Ciociaria tra la gioia dei propri tifosi. Il giorno seguente i giornali di tutta Italia parlavano di Calil e tutti volevano avere due battute, mister Moriero venne intervistato dal Corriere della Sera, oltre che dai quotidiani sportivi, RaiSport dedicò uno speciale sul presidente Stirpe, la troupe di Sky raccolse le emozioni della piazza, tutti parlavano del miracolo-Frosinone. Perché in testa alla classifica c’era solo il Frosinone, tutti gli altri dietro. Trascinata da un entusiasmo palpabile la formazione di Moriero continuò la striscia positiva, per altri due mesi il Frosinone comandava la classifica di serie B, un risultato che Stirpe, Ortoli, Moriero avevano progettato, ma che anche loro faticavano ad immaginarlo. Ma la realtà spesso supera la fantasia e il Frosinone era ancora lì in testa. Durante l’anno poi, lo ricordiamo tutti, il Frosinone crollò, Moriero venne esonerato, la squadra si salvò alla penultima giornata quando sembrava ormai spacciata. Ma ragionando a cose fatte, possiamo dire che poco importa, perché vedere quel Frosinone, che giocava e vinceva in quel modo, non aveva prezzo.

 

IL TABELLINO

Stadio “Via del Mare” di Lecce – Domenica 6 settembre 2009
LECCE (4-4-2): Rosati, Angelo (1’st Mazzotta), Fabiano, Terranova, Schiavi, Giacomazzi, Mesbah (1’st Corvia), Lepore (22’st Bergougnoux), Vives, Baclet, Defendi. A disp: Petrachi, Belleri, Ingrosso, Vicedomini. All. De Canio.
FROSINONE (4-2-3-1): Sicignano, Del Prete, Scarlato, Guidi, Bocchetti, Basha, Biso, Basso (20’st Semenzato), Calil (36’st Aurelio), Troianiello (12’st Mazzeo), Santoruvo. A disp.: Frattali, Maietta, Gucher, Tavares. All.: Moriero
ARBITRO: Nicola Pierpaoli di Firenze
ASSISTENTI: Passeri e Dobosz
MARCATORI: 2’pt Baclet, 16’pt Cali, 28’pt Troianiello, 34’pt Calil
AMMONITI: Schiavi, Giacomazzi, Vives; Santoruvo, Troianiello.
NOTE: spettatori circa 6000