AMARCORD: Juventus-Frosinone, quando la realtà supera la fantasia

La storia della partita tra Frosinone e la "Signora" d'Italia, quando Davide ha provato a fare lo sgambetto a Golia....
28.07.2014 00:00 di  Fabrizio Celani   vedi letture
AMARCORD: Juventus-Frosinone, quando la realtà supera la fantasia
© foto di © Luca Lisi

Torniamo indietro di una decina d’anni, giusto per non allontanarci troppo. Prendete il tifoso del Frosinone più ottimista, anche il più pazzo, e ditegli “nel 2006 il Frosinone giocherà a Torino contro la Juventus in campionato”; beh, dubito fortemente che potrebbe convenire con voi. Nessuno avrebbe mai pronosticato un Juventus-Frosinone  in una gara di campionato. E invece, qualche volta, la realtà supera la più fervida immaginazione. Ventotto-ottobre-duemilasei, Stadio Olimpico di Torino, Juventus-Frosinone.

MOGGI E IL DEPORTIVO  – Il 25 febbraio 2004 a La Coruna, Spagna, il Deportivo batte uno-a-zero la Juventus in una gara di Champions League e al termine della partita l’allora dg juventino Luciano Moggi, a caldo, disse “abbiamo perso con il Deportivo, non con il Frosinone”. Una frase che allora risultò provocatoria e anche offensiva, tant’è che tre giorni dopo Moggi dovette scusarsi con Frosinone e il Frosinone, ma che rileggendola adesso, a distanza di oltre dieci anni, può risultare profetica. Il Frosinone nel 2004 giocava in serie C2 (campionato poi vinto), la Juventus dominava in Italia e ben figurava in Europa.

IL 2006 - Il 2006 fu un anno molto intenso, ricco di emozioni, a Frosinone lo ricorderemo sicuramente a lungo: i canarini vinsero il campionato, di lì ad un mese l’Italia esplodeva di gioia celebrando le notti Mondiali in Germania. A luglio i clacson delle auto dei ciociari erano silenziosi, troppo utilizzati. Prima Marco Martini, poi Fabio Grosso misero a dura prova le coronarie dei giallazzurri. A Torino sponda juventina, invece, la gioia fu solo a metà. Al termine dell’ennesimo campionato vinto scoppiò lo scandalo “Calciopoli”. Non ci avventureremo nel dettaglio, anche perché a distanza di otto anni ancora non si è capito un granché. Fatto sta, comunque, che le penalizzazioni furono durissime: Juventus in serie B. E, guarda te il caso, alla prima stagione di serie B il Frosinone si trova praticamente a disputare una sorta di serie A2. C’erano Napoli, Genoa, Bologna, Verona, Bari, Lecce, Pescara, giusto per citarne alcune. E poi c’era la Vecchia Signora, la Juventus. I bianconeri, ancora scossi dallo scandalo calciopoli che li ha costretti a perdere la categoria e a partire da -9, riesce a convincere gran parte dei suoi campioni e mantiene in squadra gente Campione del Mondo in carica come Buffon, Del Piero e Camoranesi, un ex pallone d’oro come Nedved, e giocatori quali Marchisio, Trezeguet, Chiellini, Balzaretti.

IL CAMPIONATO – Il sorteggio ha deciso che all’andata il Frosinone avrebbe dovuto giocare a Torino il 28 ottobre 2006. I canarini sono partiti abbastanza bene in campionato: dopo un avvio in sordina, con due pari casalinghi e due sconfitte in trasferta (Triestina e Rimini), la compagine di Iaconi inanella due vittorie consecutive esterne (Vicenza e Pescara). Seguirà poi il passo falso casalingo contro il Piacenza, ma fa poco male, la mente della tifoseria e, nonostante tanti negherebbero, anche della squadra è rivolta a Juventus-Frosinone.

IL PREPARTITA - La squadra di Iaconi è un buon mix di giovani e di gente esperta, in pochi avevano giocato in serie A, alcuni giocatori avrebbero addirittura sognato di disputare una gara così. Il sogno non è solo dei tifosi, ma anche dei calciatori. La truppa canarina parte il venerdì prima, aereo Fiumicino-Torino Caselle. L’aria che si respirava nel ritiro era indescrivibile: chi aveva un po’ di emozione, chi un po’ di timore, chi non vedeva l’ora di arrivare alle 16 del giorno seguente, chi non voleva che passassero mai quei minuti per assaporare tutto il bello dell’attesa. I tifosi, dal canto loro, si sono organizzati in qualsiasi modo possibile per vedere la partita della storia canarina. Alla fine allo Stadio Olimpico c’erano oltre 1500 tifosi per una delle trasferte più lontane dell’intero panorama nazionale. Poco importa che si partiva alle 4 di mattina e si sarebbe tornati, nella migliore delle ipotesi, alle prime luci dell’alba del giorno seguente. Nessuno voleva mancare. Tifosi non solo in Curva, anche in tribuna, almeno un centinaio. Nelle scale dello Stadio Olimpico non era assurdo sentire qualcuno che parlasse in dialetto ciociaro, oppure camminare nell’antistadio e incrociare persone di Frosinone. La stampa ha partecipato alla trasferta in buon numero, considerando anche le ingenti spese per una trasferta del genere. Del resto Juventus-Frosinone si gioca solo una volta nella vita…. (O chissà….)

LE SQUADRE – Alla Juventus, guidata da Didier Deschamps, il giorno prima aveva riconquistato due punti, restituiti dall’Arbitrato del Coni e ha così scavalcato proprio i canarini in classifica. Per i bianconeri più snob sarebbe potuta significare quasi un affronto, un delitto di lesa maestà, alcuni tifosi si chiedevano “ma che colori ha il Frosinone”, i più ignoranti anche “ma dove si trova Frosinone?”, in pratica il gigante Golia che viene sfidato dal piccolo Davide. Non c’è storia. O meglio, non ci sarebbe dovuta essere… I padroni di casa giocano con Birindelli, Kovac, Boumsong e Balzaretti davanti Buffon, Camoranesi, Zanetti, Paro e Nedved in supporto della coppia di attacco Bojinov-Trezeguet. Del Piero? Panchina, comodo, insieme a Mirante, Legrottaglie, Marchisio, Marchionni, Palladino e Zalayeta, gente come Giannichedda addirittura in tribuna. Praticamente con il valore della sola panchina della Juventus si sarebbero potuti comprare dieci Frosinone. E la vittima sacrificale? Il Frosinone? Zappino in porta, Perra e Ischia sulle fasce, capitan Antonioli e Cannarsa in difesa, Lodi, Anaclerio, D’Antoni e Di Venanzio a centrocampo, Di Nardo e Margiotta avanti. Curiose e singolari le sfide Perra-Nedved (l’immagine del duello rimarrà nella storia), Lodi-Balzaretti, Trezeguet-Antonioli, giusto per citarne alcune. Sembra un incontro da playstation. Ma, come abbiamo detto, la realtà supera la fantasia.

LA GARA – Si parte. Il Frosinone per il primi dieci minuti “sta sulle gambe”, direbbe chi è più bravo. Inutile nascondersi, l’emozione è tanta e si sente. Ma la Juventus non ne approfitta. Zappino non accusa cali di tensione e riesce ad opporsi magnificamente in apertura. Antonioli e compagni capiscono che non stanno in serie B per caso, si riorganizzano e cominciano a giocare. Nel primo tempo Di Nardo di testa sfiora la traversa. I valori in campo sono differenti e Trezeguet sfiora la rete in semirovesciata. Beh, questo “Davide” non è poi così male, il Frosinone non fa la figura del comprimario e gioca, bene. In apertura di ripresa Fabio Di Venanzio riceve palla, si accentra e lascia partire un bolide terra-aria sul quale Buffon deve superarsi in angolo. Il portiere juventino poi dirà che quella sarà stata una delle parate più difficili della sua carriera; non male detto da uno che quattro mesi prima con le sue parate ha vinto il Mondiale. La gara non si sblocca, Deschamps vuole vincerla e manda in campo Del Piero per uno spento Bojinov. Il fantasista bianconero è alla ricerca della rete numero duecento della sua carriera.

IL GOL DI DEL PIERO - Minuto 73. Il giocatore allora più in palla del Frosinone, il portiere Zappino compie un’uscita alquanto azzardata, ne approfitta Nedved che a botta sicura colpisce il palo, ribattuta sui piedi di Del Piero che così sigla il suo duecentesimo gol. Per gli amanti delle statistiche questa gara comunque rimarrà nella storia di uno dei calciatori che ha scritto la storia del calcio italiano. Alla voce “Gol numero 200” comparirà sempre quello Juventus-Frosinone. La gara non finisce, in chiusura Buffon è chiamato all’uscita bassa per anticipare Margiotta solo a rete. Non c’è più tempo, la Juve vince e si lancia verso la conquista del campionato, il Frosinone esce consapevole dei propri mezzi, esce con la convinzione che sì la Juventus ha vinto, sì che la squadra dei quattro campioni del mondo ha vinto, ma ha dovuto sudare fino alla fine. Stavolta Davide non ha battuto Golia, ma non ha affatto sfigurato, ha ricevuto gli applausi dei vincitori, meritatamente. Il sogno ormai s’era compiuto, Stirpe e Graziani avevano regalato alla città di Frosinone un motivo per cui andare orgogliosi, a testa alta. Al signor Moggi spiegate che il Frosinone non è mica il Deportivo, non potevano vincere agevolmente.  E a chi non avrebbe creduto che un giorno si sarebbe potuta giocare Juventus-Frosinone spiegate che spesso i sogni, la realtà la superano.

 

IL TABELLINO

Serie B TIM
Stadio Olimpico di Torino – Sabato 28 ottobre 2006, ore 16.00
JUVENTUS - FROSINONE 1-0
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Birindelli, Kovac, Boumsong, Balzaretti; Camoranesi (11' st Marchionni), Paro, Zanetti, Nedved; Bojinov (11' st Del Piero), Trezeguet. In Panchina: Mirante, Marchisio, Palladino, Zalayeta, Legrottaglie. Allenatore: Deschamps
FROSINONE (4-4-2): Zappino; Perra, Cannarsa (32' st Castillo), Antonioli, Ischia; Lodi, Anaclerio, D'antoni (28'st Fialdini), Di Venanzio; Margiotta, Di Nardo (19' st Pagani). In Panchina: Chiodini, Lacrimini, Galasso, Rimoldi. Allenatore: Iaconi
Arbitro: Squillace di Catanzaro
Marcatore: 28' st Del Piero
Note: giornata autunnale, terreno in buone condizioni, spettatori 35.000 circa. Angoli 2-1 per per il Frosinone. Ammoniti Ischia, D'Antoni, Balzaretti, Zanetti, Zappino, Lodi, Nedved. Recupero: 1'; 4'.