CONFERENZA STAMPA - Presidente Stirpe: "Dispiace per l'esonero di Nesta ma serve una scossa"

22.03.2021 14:45 di  Stefano Martini  Twitter:    vedi letture
CONFERENZA STAMPA  - Presidente Stirpe: "Dispiace per l'esonero di Nesta ma serve una scossa"
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Ha parlato in conferenza stampa il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe. Con le sue parole ha annunciato l'esonero di mister Nesta e tanto altro...

"Buongiorno a tutti, scusate per il poco preavviso di questa conferenza stampa, ma nel calcio come ho detto più volte la velocità è una caratteristica importante soprattutto quando si valutano gli eventi, si la valutano le situazioni quali esse siano e si debbono prendere poi le opportune determinazioni in presenza di certe tipi di problematiche. Volevo approfittarne per fare il punto della situazione e chiarire alcuni aspetti che secondo me è doveroso che la società chiarisca in un momento del genere.

Innanzitutto dobbiamo partire dal discorso di come siamo posizionati rispetto agli obiettivi che la società si era prefissata all'inizio della stagione. In tempi non sospetti dissi che l'obiettivo di questa società era quello di stare in modo stabile nella parte sinistra della classifica per poi capire se nelle ultime giornate di campionato avesse avuto la forza per poter competere per l'obiettivo dei playoff. Diciamo che se analizziamo attentamente l'andamento della stagione, ci accorgeremo che fino al 18 di dicembre la squadra stava addirittura facendo meglio rispetto a quanto ci si era prefissato essendo terza in classifica. Anche a fronte di un inizio stentato. Poi è arrivato il Covid che ci ha colpito in un modo molto severo, con tanti contagiati. Insieme alla Reggiana credo che abbiamo avuto il maggior numero di contagiati e tutto questo ha influito dal 20 dicembre fino al termine del girone di andata tra malattia ed anche infortuni di elementi rappresentativi. Il potenziale è chiaramente rimasto inespresso. Senonché è iniziato nel mese di febbraio e poi è proseguito anche a marzo un andamento preoccupante: 10 punti in 11 partite nel girone di ritorno, con 2 vittorie, 4 pareggi e altrettante sconfitte. Alcune di queste immeritate, altre meritate. Ritengo in ogni caso che ci siano dei segnali da cogliere soprattutto nelle ultime due gare che daranno la giustificazione delle cose che dirò successivamente.

Mi riferisco al secondo tempo della gara col Chievo, nel quale si sono mostrate fragilità importanti: abbiamo avuto il modo di chiudere la partita e di farlo con un avversario che te lo consente e se non lo fai, questo è un grave punto di demerito. Denota qualche scricchiolio nei meccanismi. E poi non mi è piaciuto il secondo tempo della gara col Lecce, una squadra comunque forte, che ha gamba e in questo momento è salute, non mi riferisco al fatto di aver perso. Non ci sta a dover perdere in quel modo dopo un primo tempo importante, di andare sotto di un gol nella ripresa, subire un rigore, parare il calcio di rigore: quella di solito deve essere la spinta, la molla che ti fa ripartire e che ti dice di provarci fino alla fine. Invece non è successo assolutamente niente. La somma di due tipi di fragilità mi hanno fatto molto pensare, non mi nascondo.

Arriviamo alla parte delle decisioni perchè noi in questo Frosinone ci mettiamo testa, cuore e portafoglio. Altri ci mettono solo la lingua per fare polemiche. Ritengo quindi, decisione per me molto sofferta e sono stato molto dibattuto dal prenderla ma dico che c’è bisogno di una scossa. La squadra e l’ambiente non debbono avere più alcun tipo di alibi. Perché quando una Società difende un allenatore, come ha fatto il Frosinone con Nesta, lo fa sulla base dei numeri. Ma Nesta è un allenatore che non ha mai potuto applicare il suo sistema di gioco perché non c’era la disponibilità dei giocatori ad attuarlo oppure diciamo che c’era una inadeguatezza in caratteristiche di taluni per poter replicare certi schemi o meccanismi di funzionamento. Nesta è partito male la scorsa stagione, ha dovuto gestire male le tossine di una retrocessione. C’era gente che voleva andare via a fronte di nessuna richiesta gente che non ha la sensibilità di capire che c’è qualcuno che ti paga e soprattutto che esistono dei rapporti tra Società che debbono essere salvaguardati. La Società ha supportato Nesta, a volte bene, altre meno bene. Dopo un avvio non soddisfacente la scorsa stagione, tutti abbiamo trovato un equilibrio prima del lockdown. C’è stato il Covid, lo stop dei campionati e tutto quello che ne consegue e tutto questo non è stato metabolizzato bene né lo scorso anno e né quest’anno. Significa che abbiamo una scarsa personalità. Perché giocare senza nessuno allo stadio fa prevalere solo chi riesce ad estraniarsi anche senza la presenza del pubblico, chi ha una forza mentale importante. Gli acuti li abbiamo fatti a fronte di gamba e forma giusta di alcuni giocatori. Altre volte abbiamo rimediato una brutta figura per le motivazioni dette in precedenza, la mancanza di quella famosa forza mentale. Anche quest’anno siamo ripartiti alo stesso modo.

A me dispiace esonerare Nesta ma non è lui il problema. Ma non voglio dare più alibi all’ambiente che da tempo chiede la testa dell’allenatore. All’ambiente chiedo di valutare gli accadimenti. I responsabili sono quelli che sono andati via, sia per loro volontà ma anche per comportamenti maleducati e insopportabili. Chi non c’è ha sempre torto. Chi rimane e ci mette testa, cuore e portafoglio forse merita più rispetto di quanto non ho visto in questo ultimo periodo. Per cui noi esoneriamo l’allenatore anche se lui ha una parte di responsabilità. La parte maggiore la ha invece chi è andato via, basta rileggersi il film degli ultimi tre anni. Per chi fosse interessato, si vada a rivedere il film degli ultimi tre anni. E ognuno potrà fare le sue valutazioni e considerazioni. E poi la parte di responsabilità la hanno quelli che sono rimasti. Le responsabilità sono queste e da oggi non ci sono più alibi. La squadra lo farà da condizione di ritiro da domenica prossima con un nuovo allenatore, a tempo indeterminato e fino a quando il Frosinone non riuscirà ad uscire dal campo in un modo dignitoso e quindi i risultati non determineranno il contrario.

Infine vi dico che anche per me inizia una fase di valutazione: queste ultime due stagioni sono state molto difficili, dal punto di vista economico, finanziario per tenere tutti insieme. Senza ricevere nemmeno una telefonata di incoraggiamento da parte di nessuno. Sembrava quasi fosse un dovere fare queste cose (il Presidente non lo dice ma probabilmente si riferisce anche alle Istituzioni, ndr). Questo mi fa riflettere. Non tutto deve essere dato per scontato. E tutto deve essere messo in armonia col resto dell’ambiente. Io faccio il calcio perché voglio dare qualcosa alla gente del territorio ma non deve essere un obbligo bensì un piacere perché immagino che dall’altra parte c’è gente che ha piacere di ricevere questo sforzo allo stesso modo. Se dovessi accorgermi che questo piacere non è più reciproco e lo valuterò attentamente, sarò il primo ad alzare il sedere dalla sedia. Parte così anche una fase di valutazione e riflessione il cui esito non è scontato. Ne parleremo a fine stagione, ne parleremo qualora dovessimo riuscire a trovare lo spirito giusto che ci ha portato fin qui e che qualcuno ha dimenticato. Questa cosa mi dà molto fastidio. Debbo dire la verità, in tante situazioni mi sono trovato in una grande condizione di solitudine. Penso che il calcio così non valga la pena farlo”.

Buongiorno, probabilmente le analisi approfondite sulla stagione la società le farà a fine campionato. Ma ora dall'alto della sua esperienza quasi ventennale da presidente come se ne esce da questa situazione?

"Se ne esce da questa situazione con le cose che ho detto in precedenza. Anche la domanda dimostra ciò che dico, ovvero se l'obiettivo del Frosinone deve essere quello dis tare nella parte sinistra della classifica e giocarsi le eventuali chance per andare ai playoff, il Frosinone non è lontano da questo. Siamo a due punti dunque non è un disastro. Sicuramente non è una situazione soddisfacente e non è una situazione che certamente ci lascia tranquilli, per questo faremo tutto quello che potremmo fare per modificare l'andamento di questa inerzia. Valgono le considerazioni che ho fatto prima, bisogna vedere quali erano gli obiettivi e dove siamo posizionati ora rispetto ad essi"

Cosa l'ha delusa maggiormente della squadra?

"L'incapacità di sapersi adattare alla nuova condizione determinata dal Covid. Dal punto di vista caratteriale, emotivo, secondo me subiamo di più rispetto ad altre squadre anche del nostro livello"

Presidente, stagione compromessa, purtroppo obiettivo fallito. Dove ha sbagliato, se ha sbagliato, la società? 

"Rispetto ma non condivido questa considerazione. La stagione non è ancora compromessa e la società sta cercando di fare tutto il possibile per dare un senso agli sforzi e sacrifici che sono stati fatti"

Presidente buongiorno Presidente non pensa che la campagna acquisti di gennaio abbia in qualche modo indebolito la rosa piuttosto che rafforzarla ?

"Vediamo chi è andato via e chi è arrivato, per me assolutamente no. Ripeto chi è andato via, è partito o perchè voleva andare via oppure perchè non c'erano più le condizioni ambientali per poter rimanere qui. Se la gente non si mette in testa questo e se non si mette in testa un aspetto importantissimo ovvero che la coerenza nel breve periodo non paga mai. L'essere coerenti, leali, inflessibili e rigorosi su certi principi nel breve periodo non paga mai. Stranamente paga sempre nel medio lungo periodo, quando non ci si ritrova più le cose che aveva e quando fa il paragone con le cose che ha nota le differenze"

Presidente buongiorno, quale deve essere l'obiettivo del Frosinone da qui a fine stagione? 

"Quello di stare nella parte sinistra della classifica e di potersi giocare le chance che ha per disputare i playoff"