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, Zerbin a "La Gazzetta dello Sport": "Non pensavo di fare il calciatore, è stata una conseguenza..."

20.01.2022 15:30 di  Tuttofrosinone Redazione  Twitter:    vedi letture
Frosinone, Zerbin a "La Gazzetta dello Sport": "Non pensavo di fare il calciatore, è stata una conseguenza..."
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Il talento del momento in casa Frosinone è certamente Alessio Zerbin da Novara. Il talento di proprietà del Napoli, nell'ultimo mese è esploso a suon di gol e grandi prestazioni. Di seguito una parte della sua intervista a La Gazzetta dello Sport

Partiamo dal debutto del 2016 a 17 anni con i grandi in D: Gozzano, ultima giornata.

«E faccio 3 gol al Ligorna. Ma un paio di spezzoni li avevo già fatti. Mi dividevo tra prima squadra, Juniores e Allievi. Allenatore Walter Viganò. Giocava nel Pisa? Questo non lo sapevo...».

Prima era stato scartato da Inter e Novara perché... piccolo.

«All’Inter però è stato bellissimo: giravamo l’Europa, ci portavano a San Siro, facevo il raccattapalle e ho visto tutto il triplete. Sono tifoso, nella foto del Centenario sono in prima fila. Ma non ci sono rimasto male, non pensavo di fare il calciatore».

E quando l’hai deciso?

«Non c’è stato un momento, è stata una conseguenza».

Forse quando, la stagione dopo quel debutto, a dicembre la prese il Napoli per 190mila euro più bonus per il Gozzano?

«Sì, quello è stato lo step che mi ha convinto. Ho detto: adesso si comincia a fare sul serio, questo diventa il mio lavoro».

A Napoli è stato un anno e mezzo: giocava in Primavera e si allenava con Sarri.

«Un salto che non si può descrivere, sembrava un altro sport. Ed è stato nel Napoli più bello. Mi allenavo con Mertens, Insigne, Callejon... Con loro è più facile, non sbagliano un passaggio, ho imparato tantissimo. Mertens una mattina si è fermato a insegnarmi a calciare, consigli che non dimentico».

Poi sono cominciati i prestiti in C a Viterbo, Cesena e Vercelli.
 
«Nel percorso di un giocatore servono queste esperienze. Tutte sono state molto utili. A Cesena per la prima volta ho giocato davanti a un pubblico vero».