Pordenone, Lovisa: "Il 20 aprile può essere una data per ripartire"

03.04.2020 14:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
Pordenone, Lovisa: "Il 20 aprile può essere una data per ripartire"
© foto di Antonio Ros/Pordenone Calcio

Il presidente del Pordenone Mauro Lovisa ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW Radio. Di seguito le sue dichiarazioni:

Che situazione sta vivendo?
"Il silenzio per i morti credo sia la miglior cosa ora. Dobbiamo cercare di uscirne con intelligenza, parlar poco e fare tutti la nostra parte".

La ripresa delle attività: tutti ne parlano ora, in tutte le leghe. Lei cosa ne pensa?
"Finirlo sarebbe di buon senso. Ci sono un sacco di problemi altrimenti, con un campionato che finirebbe nelle aule dei tribunali. E poi c'è il mondo delle tv, che dominano il calcio ora. Serve ripartire, facendo un sacrificio tutti, con intelligenza. Ho parlato con un po' di presidenti di B. Servono tamponi a tappeto nei club, a tutti i giocatori e allo staff, per sapere la situazione. E dentro la nostra struttura entreranno solo quelli che hanno fatto i tamponi. E dopo una settimana di proporlo a campioni".

Ha parlato di questo anche a Gravina? C'è però anche il problema degli spostamenti delle squadre:
"L'ambiente dove andiamo a giocare deve essere al 100% isolato, così come l'albergo che ci ospita. Con lo staff medico stiamo valutando anche le analisi del sangue. Il 20 aprile potrebbe essere una data per riprendere l'attività, ma con intelligenza. Ho visto in Bundesliga che lo Schalke abbia ripreso gli allenamenti, con attenzione. Credo che se si fa così, ne gioverebbe tutto il movimento".

Sarebbe un bel segnale della categoria per gli altri la ripresa:
"Giocare a calcio è una delle più belle cose al giorno. Non possono essere stanchi per due ore al giorno. Magari stressati sì, ma non stanchi. E quindi anche giocare a giugno e luglio, poi riprendere dopo due settimane in estate il campionato seguente. Stipendi? La situazione va trattata singolarmente. Ho giocatori che hanno due figli, come faccio a tagliarle lì? Devo mettermi una mano sulla coscienza".

C'è però un piano B?
"Se non dovessimo riuscire a giocare, playout e playoff sono l'ultima soluzione, come fanno tutti gli sport di squadra. In B però c'è la volontà della maggioranza di ripartire". 

Come andrà a finire in Serie A?
"Chi non vuole giocare sono presidenti abbastanza focosi. Speriamo di non scatenare gli ultras con queste dichiarazioni. Ci sono zone più toccate ora, dove si sta soffrendo davvero. Bisognerà fare dei ragionamenti di buonsenso".

Può essere questa l'occasione per ripensare il sistema?
"Abbiamo talmente tanti problemi a finire questa stagione, che metterne altri...ma dovremo metterci mano in futuro. Servono regole precise, che non cambiano ogni anno".