La Spagna toglie il tappo e consuma l'intera bottiglia: 7-0 storico al mediocre Costa Rica, bravi gli iberici a indirizzare subito la gara

23.11.2022 22:00 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
La Spagna toglie il tappo e consuma l'intera bottiglia: 7-0 storico al mediocre Costa Rica, bravi gli iberici a indirizzare subito la gara
© foto di Eurosport

Niente retorica. Spagna-Costa Rica va raccontata da una prospettiva differente rispetto ai panegirici noiosi e ridondanti che stanno riempiendo le pagine dei giornali in queste ore. Sì, l'esordio degli iberici è stato da incorniciare e un 7-0 in Coppa del Mondo resta nella storia di un Paese. Ma la verità, agghiacciante da un punto di vista storico, è un'altra. La Spagna è una squadra stitica. Luis Enrique c'entra poco: è una tradizione degli ultimi anni, che per essere interrotta ha bisogno di conferme, attraverso un percorso uniforme con soddisfazioni non saltuarie. Stitica vuol dire che, a maggior ragione contro le piccole, i maestri del possesso palla fine a se stesso faticano - e non poco - a sbloccarsi dal punto di vista realizzativo. Una volta arrivato il primo gol, tutti salgono sulla giostra ed è valanga di reti. Lo sanno bene le Furie Rosse, che all'Europeo hanno sbattuto sullo 0-0 contro la diga svedese, e che hanno rischiato l'eliminazione già alla fase a gironi, nel torneo del Vecchio Continente, annaspando in maniera estenuante al cospetto della Slovacchia. Non bisogna, pertanto, fermarsi al mero risultato finale nell'analisi di un futuro percorso della Spagna (contro gli slovacchi, ad Euro 2021, finì 5-0). Al debutto nel Mondiale qatariota i mediterranei sono uno spettacolo. A farne le spese è un Costa Rica assai modesto, totalmente distante dalla luccicante dimostrazione di forza esibita in Brasile nel 2014, fino ai quarti di finale persi ai rigori con la futura medaglia di bronzo Olanda. La resistenza (presunta e friabile) dei costaricani dura a malapena undici giri di lancette: dopodiché, Dani Olmo sigla l'uno a zero. E la gara, in quel momento, finisce. Una volta riscontrata, in breve tempo, l'inesistenza di una reazione avversaria, la Spagna diviene totalmente padrona - nell'ordine - della palla, del campo e del risultato. A valanga gli iberici, con le marcature di Asensio e Fernan Torres, prima dell'intervallo. Nel secondo tempo va in scena il medesimo copione: all'Al Thumama Stadium segna ancora Fernan Torres per il 4-0, poi va in rete il giovane Gavi che consacra la sua ascesa balistica nel calcio che conta timbrando sotto porta anche in un Campionato del Mondo. Funziona il 4-3-3 con "falso nueve" identitario, ma Luis Enrique è intelligente e testa già in partita la seconda opzione tattica: inserire un vero centravanti. L'impatto di Morata è importante: fa valere il suo peso e soprattutto porta via i marcatori dai suoi compagni, che giostrano il pallone sulla trequarti. Dal canto suo, Morata cerca il gol. Non lo trova per un rimpallo, che premia invece Carlos Soler per il 6-0. Ma nei minuti di recupero, andando a piegare in meglio il suo destino, l'attaccante dell'Atlético Madrid sigla la sua prima marcatura in questo Mondiale. Una fresca Spagna, che ha avuto il pregio di sbloccarsi immediatamente sotto porta, abbatte un tiepido Costa Rica: quantomeno il Qatar ha avuto il merito letterario di annegare con atteggiamenti dilettanteschi. I costaricani, invece, si rivelano letteralmente né carne, né pesce. Inutili. Saranno i prossimi due incontri (Giappone-Costa Rica e la prestigiosa Spagna-Germania) a sottolineare quanto effettivamente siano forti gli iberici e quanto siano deboli Campbell e compagni, ma al momento l'indirizzo del girone è chiaro (e la differenza reti pesa, in entrambi i versi). Non è affatto da escludere che la Spagna, nelle prossime gare, possa riscontrare seri problemi nell'affrontare una squadra rintanata dietro la linea della palla: in tali circostanze, le Furie Rosse preferiscono affidarsi a un asfissiante palleggio piuttosto che alla giocata di personalità. Il Mondiale è tutto da scrivere, e ogni partita sul cammino della Spagna manifesterà un banco di prova riassumibile con una parola: tappo. Stappare la bottiglia per festeggiare: questa è la missione. Oltre lo scoglio, c'è la vittoria con divertimento e partecipazione.