L'Uruguay sbatte sul palo, per due volte, e corre un rischio nel finale: contro la Corea del Sud è 0-0

24.11.2022 23:15 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
L'Uruguay sbatte sul palo, per due volte, e corre un rischio nel finale: contro la Corea del Sud è 0-0

Quella tra Uruguay e Corea del Sud, sulla carta, è una signora partita. I sudamericani si ripresentano al Mondiale dopo l'eliminazione ai quarti da Russia 2018, contro i futuri campioni della Francia: gara alla quale non poté partecipare Edinson Cavani, uomo-partita dell'ottavo con il Portogallo e infortunatosi proprio in quella sfida al ginocchio. Quattro anni e mezzo dopo, alcune gerarchie sono cambiate ma l'ossatura degli spigolosi uruguayani resta intatta: il capitano storico è Godin, leader dell'assetto difensivo e coadiuvato dall'anziano Caceres, dal fresco Jimenez e dal terzino sinistro Oliveira, che gioca nel Napoli primo in Serie A. Centrocampo robusto e dinamico, con Bentancur davanti alla difesa, Vecino alla sua sinistra e soprattutto Valverde a destra, con la mezzala del Real Madrid che ha disputato un avvio di stagione stratosferico in Spagna. Lì davanti, Suarez fa da boa con Nunez che prova a dialogare con lui e Pellistri che gli gira in torno. A dir la verità, l'Uruguay approccia nel modo sbagliato una partita che sulla carta potrebbe tranquillamente vincere. La Corea del Sud, per carità, ha sconfitto la Germania nel 2018 e quest'anno non vuole deludere le attese, ma appare nel complesso la classica squadra che, pur mostrando qualità in alcuni tasselli, è destinata ad uscire comodamente ai gironi. Riesce a tenersi in vita, invece, la formazione di Gomes Bento, grazie all'ottima prestazione di Kim-Min Jae, colonna difensiva del Napoli. Gli uruguayani scheggiano due pali, uno per tempo: Godin nel primo, Valverde nel secondo. Nunez spreca una buona occasione in ripartenza nella ripresa, con Suarez che inveisce sul secondo palo (era smarcato, avrebbe beneficiato di un passaggio per gonfiare la rete). Nel finale i sudamericani corrono un serio rischio: il portiere Rochet (che rimpiazza Muslera interrompendo una tradizione storica) perde un sanguinoso pallone, ma Son conclude addirittura fuori dallo specchio. L'impressione è che l'Uruguay non abbia più quell'unità tattica e di spogliatoio mostrata nelle precedenti apparizioni alla Coppa del Mondo: indubbiamente le due eliminazioni cocenti dalla Copa América hanno fatto scricchiolare qualche equilibrio, ma la Celeste è ancora a galla per il passaggio del turno (pur avendo sprecato una buona occasione), a patto che il c.t. Alfonso Lopéz trovi immediatamente la chiave di volta per riequilibrare questa Nazionale.