L'analisi tattica: ecco dove si può, e si deve, migliorare

03.09.2018 14:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
L'analisi tattica: ecco dove si può, e si deve, migliorare
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Va bene le emozioni, va bene la voglia, va bene la generosità. Ma se andiamo ad analizzare dal punto di vista tattico la prestazione del Frosinone in quel dell'Olimpico, più di qualche spunto di riflessione ne esce fuori. Alcune annotazioni positive, altre meno: senza disperderci in lunghe introduzioni, andiamo a scoprire dove la squadra canarina può e deve migliorare sotto il piano del posizionamento in campo. Ribadendo il modulo utilizzato, ovvero il 3-5-2.

DIFESA - Ha retto bene il trio composto da Brighenti, Salamon e Capuano. Tutti e tre hanno mantenuto la propria posizione, spazzando spesso il pallone oppure affidandosi ai centrocampisti per tentare una ripartenza. Da limare, però, ancora qualche dettaglio: in tre occasioni la difesa giallazzurra si è fatta scavalcare ma, ringraziando il poco cinismo della Lazio, tutto si è risolto con un rinvio dal fondo. Molta più attenzione, però, dovrà essere utilizzata nelle prossime sfide.

ESTERNI - Hanno deluso entrambi, sia Molinaro che Zampano. O meglio, ciascuno dei due ha disputato una prova da 6 in pagella. Ma per quella che è la visione del calcio di Moreno Longo e per come il tecnico ciociaro ha progettato questa squadra, non basta: bisogna andare oltre l'ordinario. I due in fase di non possesso non hanno stretto al massimo le marcature sull'avversario: quando la Lazio ha improvvisamente cambiato fronte di gioco, l'esterno del Frosinone andava subito in difficoltà. Serve una squadra leggermente più ampia quando gli avversari fraseggiano sul centrocampo, altrimenti l'infilzata può arrivare da un momento all'altro.

CENTROCAMPO - Bene l'esordio di Cassata, lanciato in campo dal 1' in modo da incamerare esperienza utile per il futuro. Il giovane ha dimostrato una buona personalità ma avrebbe potuto aggredire la profondità con più ferocia: condannarlo alla prima uscita, però, sarebbe sbagliato. Anche considerata la sua età e la sua buona prova. Più statico Raffaele Maiello, che ha giostrato diversi palloni velenosi: alcuni dei quali se fossero stati allontanati sarebbe stato meglio. Infine una parola per Raman Chibsah, che da possibile partente è divenuto un titolare fisso: ottimo il suo contributo nei primi 40 metri. Dopodiché, per lui la cosa migliore sarebbe scaricarla verso il compagno più libero. Continuando a portare palla, molto spesso (nonostante una buona progressione) ha perso il possesso della sfera.

ATTACCO - Hanno deluso singolarmente sia Stipe Perica che Camillo Ciano: il primo si è mosso poco e non è riuscito ad incidere nell'ambito dei contrasti, rivelandosi anche poco altruista negli ultimi metri. Il numero 28, invece, come suo solito si è eclissato per larghi tratti dell'incontro.