CONFERENZA STAMPA - Roberto Stellone: "Valuterò con calma, ho avuto un colloquio con il Verona. A Frosinone sette anni ricchi di emozioni, sarò sempre legato a questa piazza. Su Coppitelli…" - VIDEO

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19.05.2016 16:53 di  Stefano Pantano   vedi letture
Fonte: Stefano Pantano dalla sala stampa dello stadio "Matusa"
CONFERENZA STAMPA - Roberto Stellone: "Valuterò con calma, ho avuto un colloquio con il Verona. A Frosinone sette anni ricchi di emozioni, sarò sempre legato a questa piazza. Su Coppitelli…" - VIDEO
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© foto di Federico Gaetano

Ultima conferenza stampa da allenatore del Frosinone per Roberto Stellone. Ecco le dichiarazioni del tecnico romano raccolte dalla redazione di TuttoFrosinone.com:

"Il mio futuro? Non ho scelto niente, c’è qualche cosa di vero tra quello che si legge sui giornali e anche qualcosa di non vero. Voglio valutare, non mi spaventa stare fermo. Non faccio distinzioni di Serie A e Serie B, purché sia una B importante per vincere il campionato. Di concreto non c’è niente, ho fatto qualche colloquio ma non si è deciso. Bari? Non ho mai sentito nessuno del Bari. Verona? Sì, ho parlato con loro. Non ho parlato con altri, come Chievo, Torino e Atalanta. Ho avuto solo un colloquio con il presidente dell’Hellas Verona Setti. Nel 4-3-3 Dionisi e Paganini adatti? Sono qui per fare una conferenza di saluto, sinceramente in questo momento non voglio rispondere. Pensiamo a quello che è stato in questi 4 anni da allenatore, 5 contando la Berretti e 7 contando gli anni da giocatore. Sul resto non mi va di rispondere. Vorrei parlare di quello che abbiamo passato insieme in questi sette anni. Con che animo lascio Frosinone? Come tutte le storie, come tutti i film, ci sono degli inizi e la fine. A volte ci sono finali belli, a volte meno belli. Certo è che secondo me e secondo la società era giusto prendere questa decisione. Di sicuro non ci sono motivi progettuali, la società ha ambizioni importanti. Ho sempre voluto firmare per un anno così la società può essere libera di mandare via un allenatore e non è vincolata. Sono sempre stato onesto a voler rinnovare sempre per un anno. Scelte fatte in base a tantissimi aspetti difficili da elencarli, ma abbiamo cercato di mettere da parte i sentimenti. Come tutti i cicli, c’è un inizio e c’è una fine. È giusto voltare pagina dopo tanti anni, per il bene della società e di Stellone. Consigli al presidente Stirpe? Penso che non ci sia bisogno del parere mio per capire la serietà di questa società. È stato fatto un lavoro ottimo, la società ha ambizioni importanti. Ha costruito il centro sportivo, il discorso stadio è un qualcosa in più. Consigli al presidente non ne ho da dare. Il presidente si è circondato di persone importanti come il dg Salvini e il ds Giannitti, il settore giovanile ha fatto bene. Sapranno bene loro come programmare il futuro. In questi giorni ho rivisto le immagini della prima partita con me allenatore con la Carrarese dove forse c’erano 500-600 persone. Nelle squadre in cui ho militato da giocatore sono rimasto molto legato, soprattutto dove ho vinto, come Lecce, Genoa, Napoli, Torino. Ora sto lasciando una squadra, una città, dopo sette anni. Ci sono stati due da giocatore, il primo anno ci siamo salvati poi siamo retrocessi. Il direttore Salvini ha poi avuto l’intuizione di propormi di allenare la Berretti. Ho avuto questa grande fortuna e l’ho presa al volo, mi entusiasmava al di là della vittoria del campionato. Era sicuramente una squadra forte, devo qualcosa anche a loro perché mi hanno permesso di allenare poi la prima squadra. Sono rimasto legato a quei ragazzi di 17 anni che mi ascoltavano quasi come fossi un dio. Le emozioni che mi diede la vittoria del campionato Berretti è paragonabile alle vittorie in C e B. Ho vissuto emozioni fantastiche nelle due promozioni, ma anche quest’anno in A. Dopo 7 anni a Frosinone ricchi di emozioni, sarò legato per tutta la vita a questa piazza. Non so se un giorno tornerò. Se oggi dico che simpatizzo per Genoa, Napoli e Torino, adesso dirò che sono un tifoso sfegatato del Frosinone perché mi ha dato tantissimo. Sono un allenatore giovanissimo che in quattro anni è passato dalla Berretti alla A, non è merito soltanto mio. Tutti abbiamo cercato di dare il massimo, chi direttamente e chi indirettamente. Tutti siamo stati tifosi del Frosinone e hanno dato una mano perché era giusto così. Coppitelli mio successore? Dico che Coppitelli è un tecnico molto preparato, ha fatto benissimo ovunque è stato. La scelta del presidente dipenderà dal presidente. Gorgone e Gennari? Verranno con me. Porterò giocatori con me? Vediamo prima dove andrò. Ci sono tanti giocatori buoni nel Frosinone. Mi sento pronto per un altro ambiente? Può essere uno degli aspetti che mi hanno spinto a prendere questa decisione. Salvezza? Al 100% non ho mai pensato di salvarmi. Dalla prima partita di campionato ho pensato però che potevamo farcela. Per ottenere risultati si dovevano incastrare dei fattori che purtroppo non si sono incastrati. Rimpianti? Ci sono sempre in una stagione. Noi abbiamo comunque lottato contro tutti e tutti, come ha sottolineato la nostra tifoseria. Non siamo stati fortunati nei momenti decisivi, soprattutto nel finale del campionato. Abbiamo disputato un campionato impegnativo, di sofferenza e sacrificio dove ci sono state soddisfazioni. Tutti hanno dato il massimo e ci hanno provato. Rimpianti non ne dobbiamo avere, dobbiamo uscire a testa alta da questa retrocessione. Una persona da ringraziare? Una è poca perché potrei ringraziare il direttore Salvini che mi ha dato la possibilità di allenare, il presidente che ha deciso di affidarmi la prima squadra, i ragazzi della Berretti, i ragazzi che erano qui il primo anno di Lega Pro e tutti i giocatori che sono passati in questi cinque anni, così come tutti i componenti della società. Non è giusto ringraziare una sola persona. Ringrazio soprattutto il pubblico, se noi abbiamo ottenuto risultati importanti e quest’anno siamo riusciti a rimanere a galla è perché abbiamo dei tifosi fantastici. Stellone fortunato? Lo sono, faccio il lavoro che mi piace e vengo pagato per farlo. Sono fortunatissimo. Un errore fatto in questi anni? A livello di calcio, ogni sconfitta fa dormire poco. Anche ogni vittoria fa dormire poco, il presidente chiama per dire di vincere quella dopo (ride, ndr). Capogna? Io decido per i collaboratori che ho portato io, Capogna e Costantini erano già qui quando sono arrivati. Comunque dipende da tanti aspetti. Cosa mi mancherà di Frosinone? Quando vivi anni così emozionanti, sono tanti gli aspetti. Dico tutto. Dove devo migliorare? Ho 38 anni, sono quattro anni che alleno. Ho davanti a me un futuro importante. Molti allenatori, anche i più bravi in circolazione, a questa età ancora giocavano o non allenavano a questi livelli. Bisogna migliorare sempre, più si va avanti più ci si aggiorna e si migliora. Mi sento pronto, ma questo non vuol dire che sono già fatto. Ho ancora tanto tempo per migliorare".