FOCUS – Frosinone, ecco Beghetto: l'esterno tuttofare che "pedala" sulla fascia

29.06.2017 11:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
FOCUS – Frosinone, ecco Beghetto: l'esterno tuttofare che "pedala" sulla fascia
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© foto di Jacopo Duranti/tuttolegapro.com

La dirigenza giallazzurra ha individuato un rinforzo per la prossima stagione in Andrea Beghetto, 23 anni, dal Genoa. Classe '94, va a rimpiazzare il partente Mazzotta sull'out di sinistra ma, volendo, può giocare anche in mediana. Semplici alla Spal (dove ha trascorso la prima parte della scorsa stagione) lo ha schierato come vertice di un centrocampo a tre uomini. Più mezzala d'incursione che di contenimento, nel 3-5-2 di Longo risulta più che adatto a rivestire il ruolo di laterale sinistro.

Beghetto può definirsi il classico esempio di "esterno di centrocampo". Non è un vero e proprio terzino, anzi, tutt'altro: in un 4-3-3, risulta impensabile schierarlo sulla linea difensiva. Se non fosse per la sua estrema duttilità, racconteremmo di un calciatore monotono e adatto a pochi schemi. Ma la caratteristica che lo rende consono ad ogni modulo è la sua straordinaria capacità di adattarsi in molteplici reparti. Longo lo può valorizzare, questo è poco ma sicuro, anche perché a Frosinone non si è mai assistito a una scena "questo giocatore deve andar bene per forza". Mai, neanche ai tempi della Serie A. Figurarsi oggi: il laterale arriva su richiesta espressa del nuovo Mister, a cui serviva un rinforzo sulla sinistra: spetterà al giocatore far valere le sue doti.

Corsa, dinamismo, fisicità, velocità. Con la predilezione per il cross e la giocata in fase d'attacco. Meno esperto in proiezione difensiva, ma su questo aspetto (come si spera) Gori e l'intera difesa dovrebbero coprirgli le spalle. Spesso Beghetto pecca di egoismo, quando azzarda una giocata di troppo che rischia di far perdere il tempo d'azione a tutta la squadra. Ma del resto è giovane, ed è proprio la sua naturalezza a farla da padrone in mezzo al campo. Classe '94, stesso anno nel quale il papà Massimo giocava a Perugia. Eh già, perché il 23 enne è figlio d'arte: padre e zio hanno un glorioso passato da calciatori. Il nonno, Giuseppe, nel 1960 si laureò campione olimpico di ciclismo. Andrea è cresciuto col pallone, ma è come se gli avessero consegnato una bicicletta. E lui ha pedalato, fino ad arrivare a Frosinone. Dove lo attende una nuova tappa, una nuova avventura. Con l'intento di raggiungere quel traguardo che l'anno scorso è stato soltanto sfiorato.