Marco Capuano: "Frosinone, impatto non facile. Ma lottiamo per la salvezza"

16.11.2018 10:45 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
Marco Capuano: "Frosinone, impatto non facile. Ma lottiamo per la salvezza"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

In occasione del progetto 'Frosinone sale in cattedra', il difensore canarino Marco Capuano si è raccontato ai ragazzi dell'Istituto Comprensivo I in via Mària nella parte bassa del capoluogo. Il classe '91 ha ripercorso la sua vita, legata al calcio fin dalle prime battute: "Ho iniziato a giocare al calcio all’età di 7 anni - riporta il sito ufficiale della società ciociara - ed ho compiuto tutta la trafila nelle formazioni minori del Pescara. A 16 anni fui chiamato dal Torino".

Una scelta impegnativa.
"Oggi posso affermare che non fu facile lasciare la famiglia, gli affetti, gli amici. E poi l’esperienza in una grande città, una città nuova. Ma fu di carattere formativo per me. Ricordo che periodicamente venivano i miei genitori, la loro partenza per me equivaleva quasi ad una cortellata. Ma ricordo anche le emozioni che mi regalò il calcio a quei tempi. Quindi il mio ritorno a Pescara, il posto in prima squadra, il campionato vinto con Zeman. Fu una stagione che corse via veloce, ci fu anche la convocazione con la nazionale under 21".

Poi, il prosieguo della carriera.
"Giocai 4 stagioni al Pescara, altre 4 al Cagliari dove ebbi la fortuna di giocare con giocatori del calibro di Borriello e Padoin ad esempio. In questi anni mi sono anche diplomato in Ragioneria, gli ultimi due anni scolastici li ho superati con le scuole serali perché gli allenamenti mi impedivano la frequenza di mattina. Anche quelli sono stati sacrifici ma necessari per un ragazzo, l’istruzione non va mai persa di vista".

Ed ora...
"C'è il Frosinone. Dove vi dico subito che mi trovo benissimo, anche se l'impatto con la stagione non è stato facile. Ma va considerato le squadre che ci siamo trovati davanti nelle prime giornate. Abbiamo pagato lo scotto di una partenza con poca conoscenza reciproca. Ma il nostro cammino ha un solo obiettivo finale: la salvezza. Lottiamo ogni partita per guadagnarcela".

Hai mai pensato a cosa avresti fatto nella vita se non fossi diventato calciatore?
"Bella domanda, davvero. Qualche volta mi dico da solo: per fortuna che c'è il calcio. Ma sono appassionato di auto, magari sarei diventato pilota di vetture sportive".

Cosa provi prima del calcio d’inizio al 'Benito Stirpe'?
"Un bello stadio che ti dà grande carica, ti trasmette la forza per affrontare le partite a mille. Speriamo ci daranno la mano per tutto il campionato, abbiamo bisogno di loro".

Quando devi affrontare una partita importante, cosa dici a te stesso prima di scendere in campo?
"Ripenso all’ultima partita bella che ho giocato, ripenso a quelle sensazioni positive e i concentro sull’avversario, sui movimenti".

Dopo qualche giornata un po’ in tono minore, è stato trovato il giusto equilibrio?
"Sì, all’inizio come ho detto eravamo una squadra con tante novità e in costruzione ed abbiamo affrontato avversarie forti come Lazio, Roma, Juve che hanno rallentato la formazione del gruppo anche per colpa dei risultati che non arrivavano. Adesso che abbiamo affrontato squadre alla nostra portata si è visto il nostro Frosinone, abbiamo assunto consapevolezza nella nostra forza".