L’ANGOLO DEL TIFOSO – Valerio Silvestri: “Attualmente quello del Frosinone è un problema di testa...”

Consueto appuntamento con la nostra rubrica "L'ANGOLO DEL TIFOSO" per commentare, grazie alle vostre impressioni, le vicende di casa Frosinone
19.03.2024 09:00 di  Francesco Cenci   vedi letture
Valerio Silvestri, tifoso
Valerio Silvestri, tifoso

Per la nostra rubrica "L'ANGOLO DEL TIFOSO", dedicata ai supporters canarini, abbiamo oggi il piacere di intervistare Valerio Silvestri, tifoso canarino al seguito delle avventure del Frosinone dal lontano 2005. Da allora, Valerio guarda assiduamente tutte le partite dei leoni dalla Curva Nord e non smette mai di incitare la squadra allenata da mister Eusebio Di Francesco anche nei match in trasferta. 

 Valerio, nella gara contro la Lazio, una partita di gran cuore e carattere non è bastata agli uomini di Di Francesco per portare via punti. Che tipo di gara hai visto da parte dei canarini?

"Nella partita contro la Lazio ho visto un Frosinone che ha lottato su ogni pallone. I giallazzurri hanno dimostrato di metterci sempre cuore e grinta durante le partite disputate finora in questa stagione ma poi, alla lunga, vengono fuori delle limitazioni tecniche, indipendentemente dall'avversario che ci ritroviamo di fronte. Paradossalmente, vedo che giochiamo meglio contro le cosiddette big, piuttosto che le squadre di medio-bassa fascia".

 Sei sconfitte accumulate nelle ultime nove gare ed appena 5 punti raccolti nel nuovo anno, frutto di una sola vittoria contro il Cagliari. Come si esce secondo te da questo difficile momento della squadra ciociara?

"Il Frosinone sta attraversando un periodo negativo, forse il più buio della stagione. Più che altro, credo che il problema del Frosinone, sia un problema di testa. Noto un Frosinone che veramente lotta su ogni pallone, poi però ad un certo punto della partita finisce la benzina, ed inevitabilmente vengono fuori le caratteristiche tecniche degli avversari. E' successo questo nell'ultima partita contro la Lazio, ma anche in quelle giocate contro Milan, Roma e Fiorentina. Anche nella gara contro la Juve, non avremmo meritato di uscire sconfitti, ma abbiamo perso solo per una questione di episodi. Però, purtroppo il calcio è fatto di questi. Quindi alla fine conta sì il bel gioco, ma in concreto interessano i punti che fai. Sinceramente preferirei vincere giocando 'male', piuttosto che stupire l'Italia ma poi portare a casa zero punti"

Nelle quattordici trasferte disputate finora del Frosinone, non è ancora arrivata una vittoria, fatta eccezione per la sfida di Coppa Italia a Napoli. Ti sei chiesto qual è il principale motivo di questa mancanza da parte dei giallazzurri?

"Anche la mancanza di vittorie fuori casa finora in campionato, da parte del Frosinone, credo sia da ricondurre ad un fattore psicologico della squadra. E questo è stato dimostrato sia nell'ultimo match giocato in casa, che in quella giocata lontano dallo "Stirpe", a Torino contro la Juventus. Il Frosinone aveva dimostrato di sapersela giocare, con un avversario di assoluto valore di fronte. Però ripeto, credo che anche qui il problema sia di testa e, secondo me, bisognerebbe cambiare qualcosina dal punto di vista tattico. Credo che anche mister Di Francesco, a volte, effettui delle sostituzioni un pò troppo in ritardo. Questi, sono tutti una serie di fattori, che po, alla lunga, portano l'avversario di turno a prevalere con delle qualità tecniche che inevitabilmente sono superiori".

Ora arriva la sosta, più che mai necessaria per il Frosinone. Su cosa dovrà lavorare maggiormente mister Di Francesco, in vista del determinante rush finale?

"Non credo che la sosta in questo momento sia necessaria per resettare la testa, ma comunque può aiutare perchè può far dimenticare le ultime prestazioni. Quando poi si ripartirà fra due settimane, magari la testa dei giocatori, perchè ripeto per me il problema è lì, farà si che i nostri calciatori saranno concentrati e più dentro le partite. Il Frosinone non riesce a mantenere il ritmo costante per tutta la partita. Abbiamo dimostrato di saper giocar bene principalmente un tempo, poi c'è sempre spazio per l'assedio da parte della squadra avversaria. Abbiamo dimostrato di potercela giocare con qualsiasi avversario, ma va risolto il problema di testa, perchè la chiave sta tutta lì".

Per finire: tolta la Salernitana, dal Verona in giù ci sono tantissime squadre in lotta per non retrocedere e racchiuse in pochissimi punti di differenza. Quali sono a tuo giudizio le formazioni che saluteranno la massima serie?

"Tolta la Salernitana, ci sono ben 5-6 squadre racchiuse in tre, quattro punti. I giochi quindi non sono definitivamente fatti per noi anzi, penso che se avessimo battuto la Lazio ci saremmo portati addirittura sopra all'Udinese. Bisogna però invertire questo trend negativo e non so se un eventuale ritiro, possa in qualche modo aiutare in questo senso. Bisogna cercare di fare qualsiasi cosa per provare a cambiare la rotta. Penso sia più indicato un ritiro, piuttosto che un eventuale cambio di allenatore. Ad esempio, il Frosinone di inizio campionato che proveniva dalla fase di ritiro estiva, ci ha fatto vedere un tipo di calcio spumeggiante che non avevamo mai osservato dalle nostre parti. Retrocederanno sicuramente la Salernitana, Sassuolo e l'altra non mi sento di dirla per scaramanzia (ride, n.d.r.)".