Longo: "Abbiamo superato il momento difficile vissuto con Marino. Stirpe? Lungimirante"

27.06.2018 15:30 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
Longo: "Abbiamo superato il momento difficile vissuto con Marino. Stirpe? Lungimirante"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il tecnico frusinate Moreno Longo ha rilasciato una lunga intervista alle telecamere di Sky Sport, ripercorrendo attimo per attimo la stagione che ha portato alla promozione dei canarini in Serie A. L'allenatore ciociaro è partito dalla batosta del 18 maggio contro il Foggia: "Il momento chiave di quel finale di partita è stato l'intervento del presidente Stirpe, che si è presentato negli spogliatoi ed ha interrotto un silenzio che era quasi assordante. Dopo dieci minuti in cui nessuno trovava la forza di dire neanche una parola, ci fu il suo intervento che lasciò un po' tutti stupiti".

Quale reazione ha avuto nel post-gara col Foggia?
"Ho ringraziato la squadra di quanto aveva fatto e profuso sotto l'aspetto dell'impegno dall'inizio della stagione fino a quel momento. Ci siamo detti che la vita a volte poteva essere anche quella. Non era detto, però, che il Frosinone non potesse andarsi a riprendere la Serie A tramite i playoff".

Su Stirpe:
"Credo sia una persona straordinaria, che ha delle visioni e una lungimiranza che vanno al di là di quello che una persona normale può pensare. Questa è stata la vittoria anche e soprattutto del Presidente: non poteva non raccogliere quanto seminato".

Sulla gestione di Dionisi:
"La difficoltà che abbiamo dovuto superare con Federico Dionisi dopo la scomparsa di sua mamma ci ha compattato umanamente come gruppo, perché credo che Federico andasse aiutato e supportato da tutti noi in quel momento".

Sull'inizio dell'avventura canarina:
"Io c'ero il 18 maggio 2017, sulla panchina della Pro Vercelli. Lì ho cominciato a capire cosa fosse l'ambiente Frosinone. Nel momento in cui ho cominciato il mio progetto in Ciociaria, ho fatto tesoro di quelle emozioni che seppur da avversario avevo comunque vissuto. Ho cercato dunque di trovare le soluzioni e le chiavi per incanalare una stagione che per forza di cose doveva avere un altro epilogo".

Cosa l'ha convinta maggiormente?
"Mi hanno convinto le persone, c'è stata subito empatia con la società e con i tifosi: da parte dei ragazzi c'è stata assoluta disponibilità nel lavorare anche sull'aspetto umano oltre che professionale".

Su Pro Vercelli-Frosinone:
"E' stato un elemento fondamentale iniziare subito bene il campionato. Avevamo bisogno di creare entusiasmo intorno a noi, dovevamo dare alla tifoseria, alla piazza ed anche ai nostri avversari il segnale che avevamo comunque superato quello che era stato il momento negativo che la squadra aveva vissuto nell'annata precedente con Marino".

Su Frosinone-Venezia:
"La reputo una partita chiave. Non poteva esserci un avversario peggiore da affrontare in casa in quel momento. All'inizio ci fu un autogol che ci portò in svantaggio e subito dopo ci fu l'infortunio di Daniel Ciofani. Ma poi con quel gol di Maiello è scattata una scintilla che ci ha permesso di ribaltare con forza e con ferocia la partita. Quella vittoria ci ha permesso di ritrovare fiducia e slancio".

Sul trionfo di Avellino:
"Quella vittoria ha inciso parecchio. Ricordo benissimo come abbiamo approcciato quella partita: senza Daniel Ciofani dovevamo modificare il nostro stile di gioco. Non fu facile ma portammo a casa il risultato".

Sulla conquista di Chiavari:
"Quella contro l'Entella era una gara molto difficile. Giocavamo su un terreno sintetico, contro una squadra che aveva l'ultimissima chance per cercare di salvarsi. Ne siamo usciti vittoriosi grazie ad una prestazione gagliarda, i ragazzi si sono superati ed hanno giocato col cuore".

Cosa ha fatto prima dei playoff?
"Ho dato alla squadra tre giorni di riposo. Io ho deciso con la famiglia di andar via da Frosinone, perché sapevo che dovevo in qualche maniera ricaricare le pile soprattutto per me stesso. Sapevo che alla ripresa mi sarei dovuto presentare in una condizione mentale molto positiva, perché pensavo dentro di me che i giocatori in quel momento avrebbero comunque guardato me".

Sulla finale playoff:
"Perdere all'andata è stato un valore aggiunto, visto che in tutte le circostanze dove bisognava gestire un risultato non eravamo mai riusciti a farlo".

Sul boato dello 'Stirpe':
"Credo che ci sia stata un'esplosione di gioia che non ha eguali. Dietro il gol di Ciano c'erano due anni di sofferenza, che grazie a quella rete sono potuti esplodere nella maniera in cui abbiamo visto".