TIFOSI - La lettera di un tifoso indirizzata al presidente Stirpe

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un tifos indirizzata al presidente Maurizio Stirpe
26.05.2016 13:30 di Tuttofrosinone Redazione Twitter:    vedi letture
TIFOSI - La lettera di un tifoso indirizzata al presidente Stirpe
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© foto di Federico Gaetano

Gent.mo dott. Stirpe,

anzi,

Gent.mo Presidente Stirpe,

anzi,

Gent.mo Primo Tifoso del Frosinone Calcio, e al tifoso – da tifosissimo – non posso che dare del TU. GRAZIE.

Ci hai fatto vivere un sogno, ci hai fatto sentire orgogliosi di appartenere a questa difficile terra. Ci hai permesso di sentirci fieri di poterci chiamare “Ciociari”. E – iniziando proprio dai titoli di coda – credo che anche noi tifosi, anche noi del “Matusa” abbiamo ricambiato il nostro Primo Tifoso, il nostro Presidente con quella dimostrazione di riconoscenza, quell’infinito GRAZIE - a te, alla dirigenza del Frosinone Calcio, allo staff tecnico, a tutti gli addetti ai lavori, all’allenatore e a tutti i giocatori – in occasione delle ultime due giornate giocate al Matusa contro Palermo e Sassuolo.

“Qualcuno”, il Capitano del Sassuolo Calcio Francesco Magnanelli lo ha definito come “un qualcosa di MAGICO”. Il “Qualcosa di Magico” è quanto è successo sugli spalti dopo il triplice fischio dell’arbitro con il Sassuolo: il Frosinone Calcio è ufficialmente e matematicamente retrocesso in Serie B. Da quel momento e nei successivi quindici minuti il coro dagli spalti diventa sempre più assordante. Non una parola “CONTRO”, non una parola di critica, non un fischio. Un solo e lunghissimo urlato GRAZIE. Ma se invece guardiamo la nostra storia dall’inizio di questo magico sogno il risultato e la nostra riconoscenza non cambia: l'entusiasmo per la serie A è stato avvertito sin dalla prima partita contro la San Donatese dopo una settimana di ritiro estivo: oltre ai giocatori in campo a sudare, c'erano più di mille persone in quel caldissimo pomeriggio del 26 luglio del 2015......sembrava già di essere al Matusa......

Ho sentito mille discorsi di complotti, di ipotetici “poteri forti” che durante tutto il corso del campionato avrebbero remato contro la nostra squadra, la nostra permanenza nella massima serie. Certo saranno e sono capitati. Ma la salvezza era nelle nostre mani, nei nostri piedi e soprattutto nella nostra testa. Forse non ci abbiamo – tutti inclusi e nessuno escluso – creduto. Forse siamo partiti e abbiamo soprattutto giocato non del tutto consapevoli dei nostri mezzi. Forse noi tifosi dovevamo incitare una volta in più i nostri beniamini; Forse l’allenatore doveva avere una maggiore spregiudicatezza in certe occasioni; Forse i giocatori – soprattutto quelli più esperti – dovevano saper gestire meglio alcune situazioni nel finale delle partite; Forse tu, forse il nostro Presidente pur in una ottica di correttezza di bilancio e di politica parsimoniosa, doveva credere e investire in qualche risorsa tecnica in più.

Se tutti noi avessimo fatto quel passettino in più – forse, ripeto forse – saremmo qui a festeggiare il Leicester italiano. Ma ribadisco il GRAZIE. Presidente, sono padre di un bambino che gioca a calcio nei “piccoli amici” del Frosinone Calcio; Sono un manager all’interno di una realtà industriale Ciociara; siamo una famiglia di tre persone abbonate nel settore distinti. Il “fenomeno” che abbiamo creato va al di fuori dei confini di un rettangolo di gioco. La passione, il credo, la consapevolezza Ciociara che questa esperienza ci ha dato non può e non deve interrompersi. Il clima positivo, l’ondata di positività da tutti noi creata e da te in primis non può e non deve farci pensare che questa nostra esperienza nella massima serie sia stata una chimera passeggera. Il messaggio che siamo stati in grado di trasmettere non si limita a 11 giocatori su un campo da calcio; Il messaggio si è propagato dalla scuola calcio, ai genitori, ai tifosi ma soprattutto agli operatori del mondo del business ciociaro che andando in giro per l’Italia, e non solo, portavano con loro un messaggio. Un messaggio positivo; un messaggio di sana competizione. Qualunque essa fosse. Competizione sportiva, Competizione personale, Competizione professionale e soprattutto fatica, capacità di soffrire ma soprattutto tanta, tanta, tanta PASSIONE. “Qualcuno” si è accorto che NOI ci siamo.

Bene, questa aura, questa sensazione non può venire meno. Poche informazioni traspirano dalla dirigenza della squadra ma spero davvero che – pur in una politica economica sana, parsimoniosa – noi del Frosinone Calcio si possa continuare nella costruzione di un “MIRACOLO” (come dichiarato da Magnanelli) iniziato molti anni fa in Lega Pro. Sono certo – e questa è la sensazione che in tutta la Città si respira – che sulla strategia per il futuro adotterai senz’altro quella vincente; In considerazione del fatto che è ormai accertato che il Frosinone Calcio sia una Provinciale “Big” che tutti dovranno tenere in considerazione già dalla stesura dei prossimi calendari di gara 2016/17.

Avrai – da Presidente – già chiara la linea guida da adottare ma una cosa su tutte mi premerebbe di far si che tu possa valutare: il continuare a farci sentire orgogliosi. Orgogliosi di una Città, orgogliosi di questo senso di appartenenza, orgogliosi di questa Squadra che forse quest’anno ha risparmiato e lasciato sul campo una goccia di sudore di troppo. Ma siamo pronti – lato tifoseria, lato mondo degli appassionati – a versarne una ancora in più l’anno prossimo per essere, ancor più, assoluti protagonisti di un possibile ritorno nella massima serie. La serie B seppur degnissima non genererà quella leva moltiplicatore di entusiasmo che – in maniera del tutto pragmatica – si riflette in un entusiasmo trasversale: incremento di iscritti di bimbi alle scuole calcio, incremento di richieste di abbonamenti alle partite (ricordiamoci cosa è successo lo scorso mese di Luglio), merchandising e tanto altro. Abbracciandoti da tifoso e chiedendoti – come hai sempre fatto – di buttare il cuore oltre l’ostacolo. “Sempre a testa alta, sempre a petto in fuori, NOI SIAMO IL FROSINONE”

Lorenzo Agosti