Salvi e l'ingenuità che costa caro: i tre motivi per cui non avrebbe dovuto compiere quel fallo

16.09.2019 16:30 di Andrea Pontone Twitter:    vedi letture
Salvi e l'ingenuità che costa caro: i tre motivi per cui non avrebbe dovuto compiere quel fallo
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Alessandro Salvi si è giocato male le cartucce a sua disposizione nell'ultimo match perso dal Frosinone contro la Virtus Entella. Perso, effettivamente, soprattutto per sue responsabilità: in zona Cesarini l'ex difensore del Palermo ha compiuto uno sciocco fallo nell'area di rigore dei liguri e da lì in poi, con il passare di trenta secondi, la frittata ha assunto subito il colore del cuoio; rigore trasformato da Mancosu e arrivederci. Uno a zero, al 93'. Mentre il 'Comunale' di Chiavari esulta a gran voce, lui passeggia come Napoleone a Sant'Elena: sa di averla combinata grossa.

Ma grossa assai, perché sono almeno tre i motivi affinché non avrebbe dovuto compiere quel fallo: siamo in area di rigore, al 93', e il tuo avversario ha tre uomini attorno. Il primo, il secondo... e il terzo sei tu. Male che va, calcia con una linea di difensori schierati davanti a sé: di senso ne ha poco andarlo a sgambettare con un colpo d'anca per fargli perdere l'equilibrio, sotto gli occhi dell'arbitro, e concedere ai rivali un'opportunità ghiottissima dagli undici metri. Il merito del tonfo non è assolutamente attribuibile soltanto a lui (anzi, ha disputato una prova non pienamente insufficiente fino alla scellerata decisione di stendere l'avversario in area), ma qualche colpa indubbiamente ce l'ha. La prossima sfida contro il Venezia servirà - non solo a Salvi, ma a tutta la squadra - per resettare ed aprire una nuova striscia positiva.