Mauro Vigorito: "Legame speciale con Brighenti. Il mio segreto? Lavorare ogni giorno per farmi trovare pronto"

È dura la vita del secondo portiere. Stessi obblighi dei compagni, soddisfazioni rarissime, tanto freddo sulle panchine in giro per l’Italia. Di weekend così, Mauro Vigorito ne ha passati 25. Tanti, quante le giornate di campionato del suo Frosinone: secondo di Bardi, neanche un minuto fino a questa domenica. "Bisogna lavorare ogni giorno per farsi trovare preparati", frase automatica di chi non gioca mai, ma professionalmente aspetta il suo momento. Facile a dirsi, meno da fare.

In una lunga intervista rilasciata a GianlucaDiMarzio.com, l'estremo difensore svela aneddoti e retroscena della propria carriera: "Con Nicolò Brighenti ho un legame speciale, che quell’episodio (quando Vigorito ai tempi del Vicenza in un'uscita sbatté sul difensore che si ruppe il pancreas, ndr) ha fortificato ancora di più. Passavo giornate senza sapere dove battere la testa, mi sentivo responsabile del suo dolore. Era lui a darmi forza. Lui è così, una persona unica. Cosa mi ha detto domenica? Non ve lo dico, ma parole bellissime".

Sul fallimento del Vicenza: "Ho passato un’estate tremenda. In Veneto ho trascorso treanni eccezionali, chiuderli così è stato disastroso. Mi sono chiuso con i miei familiari a Macomer e lì ho trovato la forza di ripartire. La prestazione di oggi è tutta per loro".

Sulla scorsa esperienza al Cagliari: "Per un sardo, la divisa rossoblù vale quella della Nazionale. Il mister si vedeva già all’epoca chi fosse. Per me resta un ricordo indelebile. E per fortuna anche quella volta debuttai bene".