L'EDITORIALE - Frosinone e il "problema" Federico Dionisi. I talenti vanno gestiti: "Io sto con Dionisi"

24.04.2018 11:30 di Tuttofrosinone Redazione Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Mastrantoni
L'EDITORIALE - Frosinone e il "problema" Federico Dionisi. I talenti vanno gestiti: "Io sto con Dionisi"
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© foto di Federico Gaetano

Oltre che per la pesante sconfitta casalinga questa gara contro l'Empoli rischia di dover essere ricordata soprattutto per il "caso" Dionisi che (per usare un grande eufemismo) non ha preso affatto bene la sua sostituzione. 

Molte le sue parole volate nei confronti del tecnico Longo e talmente grande era il suo nervosismo che per poco non è arrivato alle mani anche con Ariaudo in panchina. Le immagini televisive di Sky hanno fatto da cassa di risonanza. 

Dionisi insomma molto nervoso per via della sostituzione non l'ha presa benissimo e non si è contenuto (non un bello spettacolo e per questo è indifendibile sia chiaro)

A parer nostro però va detto che Dionisi, anche non essendo nella sua stagione certamente migliore, se si vuole raggiungere la promozione (diretta o tramite i playoff) in Serie A, andrebbe visto come una risorsa e non come un problema.

Senza Dionisi il Frosinone, con Daniel Ciofani assente (mamma quanto manca questo ragazzo alla squadra!), deve per forza di cose aggrapparsi alle sole giocate di Ciano perché il suo "sostituto" Nicola Citro, eccezion fatta per poche occasioni in cui ha dimostrato scaltrezza davanti la porta, non sembra apportare certo delle migliorie tecniche notevoli rispetto al talento di Cantalice!

Ciano è assai forte ma Dionisi tecnicamente non gli è inferiore! Il problema (perché il problema c'è e negarlo sarebbe falsità) è di testa. E la società lo sa benissimo, ma a questo punto del campionato si può forse pensare che l'allenatore non lo ha compreso fin dall'inizio e non è riuscito mai del tutto a gestirlo questo ragazzo e soprattutto la sua testa.

E a proposito di Ciano, parliamoci chiaro: la stagione no di Dionisi è figlia soprattutto del suo arrivo in giallazzurro e tutti gli addetti ai lavori "vicini" al Frosinone lo avevano pronosticato senza difficoltà a inizio stagione. Per cento motivi che non è il caso di affrontare ora (ma a fine stagione si) Ciano non poteva che "far male" a Dionisi giocatore singolo. Li affronteremo appunto nel momento opportuno determinati discorsi, con la consapevolezza però che oggi più che mai questo Frosinone non può fare a meno di Dionisi, specie quando si deve vincere una gara a tutti i costi contro una diretta concorrente. 

Di principio i campioni vanno sempre fatti giocare, vanno sempre tenuti in campo, con buona pace degli equilibri tattici (cosa ben diversa dal bel gioco). Vanno però anche messi nelle condizioni di poter giocare serenamente, senza imposizioni tattiche e personali, cosa mai fatta in questa stagione.

Dionisi non è stato messo quasi mai in questa stagione nella vera possibilità di esprimersi al meglio (non solo in campo ma anche fuori) e soprattutto di esprimersi serenamente con la sua classe. Solo chi lo conosce capirà di cosa stiamo parlando (e la società lo conosce, il presidente Stirpe e Salvini lo conoscono. Giannitti lo conosce).

E Longo doveva e deve usare con lui un "tatto" particolare per beneficiare della sua classe immensa, altrimenti è inutile farlo giocare, altrimenti è stato inutile non venderlo a luglio - agosto scorso (come forse, e questo va ridetto lui si aspettava). Longo, più che altre persone, doveva e deve essere in grado di gestire i suoi "campioni" e ad oggi, ci dispiace dirlo, questo non è successo a pieno. La netta impressione è che in questa squadra ci siano due anime (dei "tormenti"di Gori e di altri ne parleremo prossimamente).

La sensazione poi è che ancora la promozione diretta si possa raggiungere, ma anche che Dionisi con Longo in panchina un altro anno non lo farà certamente qui a Frosinone. Che ne dicano i protagonisti davanti le telecamere, non c'è stato mai molto feeling (specie tattico). E a rimetterci è stato Federico e anche il Frosinone. Si è trasformato incredibilmente un "campione assoluto" della categoria in un problema tattico. E questo è inaccettabile. La società adesso dovrebbe "mediare" tra le due posizioni, guardando insieme verso l'obiettivo unico. Ma dovrebbe anche porsi una domanda: come mai Dionisi è passato dall'essere il talento più cristallino della B a giocare così? In mancanza di risposte, "Io sto con Dionisi", sto con il talento.