FOCUS - Pasquale Marino, della scorsa stagione però non tutto è stato da buttare...

Sono passati giorni, settimane, mesi. E nell'immaginario collettivo Pasquale Marino, tecnico del Frosinone nella scorsa stagione, viene ancora visto come l'unico responsabile del suicidio finale dei giallazzurri nell'anno passato. L'ex-tecnico ciociaro è divenuto, dunque, il caprio espiatorio dell'eliminazione dai playoff contro il Carpi. L'ultimo allenatore a sedersi sulla panchina del 'Matusa', la cui storia si è conclusa nel modo peggiore, questo è vero. Ma le colpe non sono solo ed esclusivamente di Marino.

Condottiero di un'annata da ricordare, l'attuale allenatore del Brescia l'anno scorso ha macinato ben 74 punti, arrivando difatti secondo in classifica (a pari punti con l'Hellas Verona) ed a +9 sulla terza. Dopo il trionfo di Ferrara con la Spal sembrava fatta, eppure niente: 2 punti in 8 partite, tunnel playoff, epilogo tragicomico in doppia superiorità numerica.

Ma a Marino va riconosciuto il merito di aver saputo trascinare la squadra per tutta la stagione, e nonostante la bussola smarrita nella parte finale (sarebbe bastato un punto in più) ha portato a casa una grande quantità di vittorie, aggiunte anche ai due trionfi del derby. Il Frosinone, dopo la retrocessione dalla Serie A, ha rialzato la testa e ci ha riprovato. Questo, c'è da ammetterlo, è stato merito di Mister Marino. Che da gran signore, dopo la delusione contro il Carpi, si è dimesso dieci minuti dopo il fischio finale del match. Il suo ritorno in terra ciociara ha rammentato nel cuore dei tifosi questi episodi, ma la memoria di Marino nella tifoseria frusinate resterà comunque positivo.