FOCUS FROSINONE - Ecco Alessandro Gori, il “fratello d’arte” che studia da Milinkovic-Savic

Il Frosinone ha un nuovo fiore all’occhiello estratto dal cilindro del settore giovanile, pronto a sbocciare e spiccare il volo anche sotto la guida di Moreno Longo: il suo nome è Alessandro Gori, è il capitano della Primavera guidata da D’Antoni e sì, è anche il fratello di Mirko. Ma questo conta poco. Concentriamoci sul suo nome: Alessandro è un centrocampista offensivo, molto duttile, che può ricoprire praticamente tutti i ruoli avanzati compreso quello di ala sinistra.

Già convocato due volte da Longo in prima squadra (a La Spezia e contro l’Avellino), è stato l’osservato speciale alla ‘Cittadella dello Sport’ di Ferentino sabato scorso. Nell’ultima partita casalinga con la Salernitana, infatti, la sua prestazione è stata eccellente: ha messo in mostra le sue doti di corsa, resistenza, grinta e personalità. Nel finale, quando il Frosinone è rimasto in dieci uomini, Alessandro ha corso più di quanto avesse, rivelandosi preziosissimo in fase difensiva e pericoloso in avanti.

Le sue movenze in campo ricordano molto quelle di Milinkovic-Savic, giocatore della Lazio: parte come mezzala, ma durante lo sviluppo dell’azione può accentrarsi e diventare trequartista, dare una mano sulla fascia, rientrare in proiezione difensiva o inserirsi pericolosamente verso l’area di rigore. L’aspetto in cui deve ancora migliorare è la visione di gioco: per il resto, la stoffa del campione c’è, e va preservata e valorizzata. I numeri, le giocate, la gestione dei ritmi e dei tempi di gioco, la capacità di trasmettere leadership in mezzo al campo: questi i suoi pregi, che lo rendono uno dei giocatori più promettenti dell’intero panorama calcistico ciociaro. E i presupposti affinché Alessandro diventi un punto fisso del nuovo Frosinone, ci sono davvero tutti.