CORRIERE.IT – Nuovi stadi: Frosinone esempio da seguire, in un calcio italiano che cominca a muovere i primi passi...

20.06.2017 13:30 di  Andrea Pontone  Twitter:    vedi letture
Fonte: Corriere della Sera
CORRIERE.IT – Nuovi stadi: Frosinone esempio da seguire, in un calcio italiano che cominca a muovere i primi passi...
© foto di Arch. Enrico Renzi

Un pezzo alla volta, con grande attenzione ai costi e tempi in certi casi ancora lunghi. Ma gli stadi italiani provano a rifarsi il trucco, a rinascere, a darsi un futuro. Soprattutto in provincia, dove si può fare un impianto senza rovinarsi. O sistemare quello vecchio. Da Frosinone a Cagliari, da Bergamo a Ferrara qualcosa si muove. Anche grazie alle due nuove modifiche introdotte nella legge sugli stadi, in particolare quella che snellisce l’iter burocratico per l’approvazione dei progetti.

Gli stadi di proprietà dei club si contano ancora sulle dita di una mano, ma adesso ce ne sono due di più. Oltre allo Juventus Stadium, ribattezzato Allianz, oltre alla Dacia Arena di Udine in cui dovrà essere ultimato il rivestimento esterno della tribuna centrale per completare l’opera rifacimento del Friuli e a quello di Reggio Emilia, che il 5 settembre ospita Italia-Israele per le qualificazioni mondiali, si aggiungono due tasselli. Uno nuovo, anche se costruito su un sito già esistente: il Benito Stirpe di Frosinone sarà inaugurato a fine agosto, almeno per quest’anno non vedrà la serie A dato che i ciociari hanno perso i playoff, ma si presenta come un vero gioiellino. Costo complessivo dell’operazione, attorno ai 20 milioni.

L’altro stadio di proprietà è diventato quello dell’Atalanta, che si è aggiudicata l’Atleti Azzurri d’Italia all’asta bandita dal Comune di Bergamo per 8 milioni e 600mila euro, ai quali ne vanno aggiunti altri 4 di oneri di urbanizzazione. L’impianto era già stato rinnovato nella tribuna coperta e nelle aree hospitality, ma il nuovo progetto «all’inglese» prevede la copertura totale, con le curve quadrate. Una rivoluzione fatta in casa e che quindi ha bisogno di tempo: inizio dei lavori tra un anno e termine nel 2023. Anche il Bologna è diventato di fatto padrone del Dall’Ara, ottenendo la concessione per 99 anni. Ma per i lavori di riammodernamento ci vogliono tre anni e nel giugno 2019 lo stadio sarà sede dell’Europeo Under 21. Quindi il totale restyling comincerà solo dopo il torneo continentale.

Un problema, quello del rifacimento del vecchio impianto, che ne nasconde un altro: dove giocare nel frattempo? A Udine sono riusciti a rifare lo stadio senza saltare una partita, a Ferrara amplieranno la capienza senza interferire sull’agibilità. Ma dove l’impianto va raso al suolo, il discorso è diverso. E se sei il Cagliari, che in Sardegna non ha altri impianti in grado di ospitarti, il rebus è doppio. E quindi deve essere doppia la soluzione: i sardi hanno dato l’addio ufficiale al Sant’Elia, che verrà rifatto con l’obiettivo di giocarci dal 2020 per il centenario del club (con 22mila posti tutti coperti: costerà 55 milioni). Nel parcheggio dell’impianto di Italia ‘90 sta nascendo la Sardegna Arena, con gli stessi materiali usati per Is Arenas voluto dall’ex presidente Cellino, ma stavolta con il placet della commissione di vigilanza. La squadra del presidente Giulini giocherà le prime due partite del prossimo campionato in trasferta,per ultimare i lavori dello stadio prefabbricato da 16.233 posti, che costerà 8 milioni. È una corsa contro il tempo: ma per evitare l’esilio ne vale la pena.