Parla Stefano Barletta (Radio 1928): "Milan partita affascinante e storica. Il Frosinone ha le carte in regola per vincere. Sul mercato..."

19.12.2015 18:30 di Lorenzo Loreto   vedi letture
Parla Stefano Barletta (Radio 1928): "Milan partita affascinante e storica. Il Frosinone ha le carte in regola per vincere. Sul mercato..."

La redazione di TuttoFrosinone ha contattato telefonicamente Stefano Barletta, cercando di capire il suo punto di vista riguardo le ultime vicende del mondo giallazzurro. 

Palermo-Frosinone, 4-1. Partiamo da qui Partita non brillantissima e dal punteggio pesante dato che è arrivato in uno scontro diretto. Che partito hai visto e che impressione ti ha fatto la squadra di Stellone?

"Il risultato è figlio dell'eterno problema delle prestazioni esterne. Seguo il Frosinone ormai da molti anni e non ricordo un'annata in cui si è fatto meglio in trasferta che in casa, aldilà della categoria disputata, anche prima dell'avvento dell'epoca d'oro targata Roberto Stellone. Nelle ultime tre trasferte, sono state subite dodici reti. Forse un po troppe ma, dal mio punto di vista,resta una squadra viva che, fino dalla prima partita, ha intrapreso la giusta strada per la salvezza. Nonostante questi ultimi passi falsi, abbiamo portato a casa 14 punti: non molti ma nemmeno pochi. Se torniamo ad Agosto, tutti pensavano che il Frosinone concludesse la stagione all'ultimo ed impietoso posto. Ad oggi, non è così".

Hai parlato tu stesso del "limite trasferta". Qual è secondo te il vero problema del Frosinone quando gioca lontano dal Matusa? C'è forse da curare un'eccessiva fragilità psicologica?

"Il mio discorso parte da un concetto semplice. Se escludiamo quelle otto, dieci squadre che hanno fatto la storia della Serie A italiana, non esiste alcuna società che costruisce la propria classifica grazie ad un miglior percorso esterno. E' normale, quindi, che il Frosinone debba costruire la propria salvezza al Matusa che, con estremo orgoglio, stiamo scoprendo essere un valido fortino anche quest'anno. Sono convinto, inoltre, che, così come nella vita quotidiana, tutto quello che accade nello sport sia il risultato di ciò che pensiamo. Tutto quello che pensiamo e proviamo si materializza poi a livello fisico ed agonistico. Sono d'accordo nel dire che esiste qualche limite psicologico ma, viceversa, mi preme sottolinare che, fino a questo momento, in tutte le partite esterne il Frosinone ha sempre avuto un corretto approccio mentale alla partita, eccezion fatta per quel di Bergamo. Esempio eclatante è il match di San Siro: nella prima mezz'ora chi ha fatto la partità fu il Frosinone, non l'Inter. Il risultato, poi, fu pesante e, se vogliamo, anche bugiardo. La stessa identica cosa all'Olimpico con la Lazio: se al trentesimo del secondo tempo fossimo stati 0-2, nessuno poteva dir nulla. Il calcio è strano e, specie quando incontri le Big, basta una distrazione o una mezza occasione che quanto di buono fatto fino a quel momento, decade".

Domenica pomeriggio arriva in Ciociaria il Milan. Partita di prestigio, storica e, senza dubbio, delicata sotto molti punti di vista. Il Frosinone deve riscattare gli ultimi due stop per cercare di chiudere questo 2015 con una prestigiosissima vittoria, il Milan per salvare faccia ed allenatore C'è il forte rischio che il rossoneri giocheranno con il dente avvenato. Chi rischierà di più?

 "Detto francamente, chi rischia di più è il Milan. Non ho mai visto una partita completa del Milan di quest'anno, ma da quello che leggo e dagli spunti visti qua e la, mi pare di capire che i rossoneri siano in grossa difficoltà e con enormi problemi. E' palese il fatto che tra Mihajlovic e l'ambiente milanista non sia mai nato l'amore e si sia sempre navigato a vista. Per questo sono convinto che, in caso di risultato negativo a Frosinone, il serbo possa decidere di dimettersi, vista anche la sua spiccata personalità. Fatta questa premessa, troveremo di fronte la squadra che ha rappresentato l'Italia in Europa negli ultimo venti anni anni, Club più titolato del Mondo e società che, nei primi anni novanta, ha cambiato in maniera radicale l'idea di calcio tanto giocato quanto amministrativo. Se dicessi che la partita con il Milan è uguale a tante altre, direi una grossa balla: farà un gran bell'effetto vedere le casacche rossonere calcare l'erba del Matusa. Ripeto: credo che il Milan possa davvero farsi tanto male a Frosinone. Il Comunale è uno stadio molto particolare in cui ci sarà grande entusiasmo ed una squadra, il Frosinone, affamata di punti".

Dopo il Milan, sarà tempo di bilanci e, subito dopo, partirà il calciomercato. In che modo la Società di Maurizio Stirpe dovrà intervenire e quali sono i reparti che, secondo te, devono essere rafforzati o ritoccati?

"Più andiamo avanti e più diventa palese che il Frosinone debba eseguire degli interventi sul mercato. D'altra parte, è normale che una squadra che, per il primo anno, si approccia al grande palcoscenico della Serie A, trovi delle formazioni più attrezzate. Non mi sembra una cosa scandalosa se diciamo che il Frosinone debba rafforzarsi ma, d'altra parte, è necessario considerare che il mercato di gennaio è sempre una grande incognita. Detto questo, credo che il Frosinone abbiamo bisogno di due-tre elementi di categoria. Vedo una mancanza a centrocampo, nella squadra attuale non c'è quel giocatore che sappia dettare i tempi di gioco, che imponga ritmo e continuità. Mi pare, inoltre, evidente che in attacco qualcosa manchi. I tre acquisti estivi, Longo, Verde e Castillo, non si sono integrati e, per forza di cose, debbano esser rimpiazzati da elementi che possano garantire, fin da subito, esperienza e qualità. Avessi io il potere decisione, prenderei due attacanti. Aggiungo anche che al Frosinone manca quella figura che Curiale rappresentava lo scorso anno. Quel giocatore, cioè, che siede in panchina ma che, quando viene tirato in causa, garantisca quel surplus di freschezza e qualità".

Sintetizzando: regista ed attaccante dall'ultimo minuto. Non credi che questi due ruoli possano esser rivestiti da Gucher e Verde?

"Per quanto riguarda Robert, credo che l'austriaco abbia delle grosse potenzialità tecniche. Certo è che la mancanza di continuità dovuta agli infortuni subiti contro Roma e Samp non lo ha per nulla aiutato. E' del tutto normale, inotre, che quando c'è un salto di categoria così importante, ed il passaggio dalla B alla A lo è, si faccia un po' di fatica. Lo è stato per grandi campioni come Platini, figuriamoci per dei giocatori normali. Per ciò che riguarda Verde, ci sono molte voci secondo cui il ragazzo non si sia integrato con il resto dello spogliatoio o, quanto meno, con le idee tattiche di Stellone. Sottolineo però il fatto che Daniele è molto giovane, parliamo di un classe 1991, e lo si è caricato in maniera eccessiva di responsabilità ed aspettative".