Parla Lorenzo David Salvadori (MondoPallone.it): “Rafael non ha retto alla pressione, gesto folle e ingiustificabile. Il Matusa trascina il Frosinone, ma il Chievo è una squadra mentalmente forte. Sulla lotta salvezza...”

02.12.2015 15:30 di Stefano Pantano   vedi letture
Parla Lorenzo David Salvadori (MondoPallone.it): “Rafael non ha retto alla pressione, gesto folle e ingiustificabile. Il Matusa trascina il Frosinone, ma il Chievo è una squadra mentalmente forte. Sulla lotta salvezza...”
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© foto di Federico De Luca

La vittoria con l'Hellas Verona ha permesso al Frosinone di uscire dalla zona rossa della classifica. La squadra di mister Stellone è chiamata ora ad affrontare l'altra veronese, il Chievo. Per parlare delle due sfide, la redazione di TuttoFrosinone.com ha contattato il collega di MondoPallone.it, Lorenzo David Salvadori, che segue da vicino le vicende delle due compagini gialloblù.

Il Frosinone ha ottenuto un successo fondamentale contro l’Hellas Verona. Al “Matusa” è stata una partita ricca di emozioni, il risultato rispecchia i valori visti in campo?

"A mio avviso la sciocchezza di Rafael ha cambiato radicalmente la partita, è chiaro che nei novanta minuti il Frosinone abbia fatto meglio, ma a parità di uomini poteva essere un'altra storia. Poi c'è anche da dire che nelle ultime partite i canarini avevano dimostrato di avere un buon gioco, a differenza dell'Hellas che non a caso ha trovato il gol su due palle inattive. Quindi penso che per quello che si è visto in campo il Frosinone abbia fatto di più e quindi abbia meritato i tre punti, ma quell'espulsione ha sicuramente stravolto i piani di Mandorlini".

Come ti spieghi la gomitata folle di Rafael a Paganini?

"Rafael è stato più volte il capro espiatorio in questi anni, fra l'altro dopo Carpi-Verona avevo scritto un articolo in cui lo avevo difeso da queste eccessive critiche. Il gesto di ieri però è stato da folle, penso sia ingiustificabile dato il momento. Forse non ha retto alla pressione che si era accumulata su Mandorlini, ma ripeto: non c'è giustificazione".

La sconfitta in terra ciociara è costata la panchina ad Andrea Mandorlini. Pensi che gli scaligeri possano rientrare in corsa per la salvezza?

"Sarebbe imprudente per le dirette avversarie parlare di retrocessione del Verona a inizio dicembre; sicuramente la situazione è molto difficile, ma la speranza è che il nuovo allenatore Delneri sappia risollevare la squadra. Non la ritengo un'impresa impossibile, ma la società dovrebbe dare il suo apporto durante il mercato di gennaio e farsi un esame di coscienza riguardo le proprie responsabilità in questo pessimo avvio, non poche secondo me".

Domenica è in programma un altro scontro importante. Come si affronta una formazione ostica come il Chievo?

"Il Chievo sta attraversando un periodo non troppo fortunato rispetto all'avvio di campionato, ma è una squadra temibile soprattutto in attacco. Penso che Stellone voglia fare la sua partita indipendentemente da chi ha davanti, ma forse una precauzione che prenderei sarebbe avere un occhio di riguardo per Meggiorini e Inglese, che sono ispiratissimi in questo periodo".

Cosa è mancato ai clivensi nella sfida persa in casa contro l’Udinese?

"Forse un po' di convinzione nei propri mezzi, non vedo più il grande entusiasmo d'inizio campionato. Poi ci sta una leggera flessione nel corso della stagione, domenica sono stati anche sfortunati con un palo e un'autorete, ma anche Maran ha ammesso in conferenza che bisogna concedere di meno agli avversari, specie se sono più bravi a capitalizzare".

Tra le mura amiche il Frosinone è una macchina quasi perfetta. Il “Matusa” è l’arma in più dei ciociari, pensi che potrebbe in qualche modo condizionare la squadra di Maran?

"Sicuramente vincere tanto in casa può darti qualcosa in più dal punto di vista psicologico, ma alla fine in campo ci vanno i giocatori. Avere una buona tifoseria alle spalle può essere d'aiuto, ma il Chievo di Maran è una squadra che sa gestire queste situazioni e difficilmente perde la testa".

Quale calciatore canarino ti ha impressionato di più finora?

"Questa domanda è difficile, anche perché io ho un debole per Daniel Ciofani già da diversi anni e sinceramente non mi dispiace nemmeno il fratello Matteo. Se però devo basarmi su quello che si è visto in queste prime giornate devo ammettere che sono rimasto piacevolmente impressionato da Blanchard, non pensavo potesse avere un impatto del genere sulla Serie A. È chiaro che il gol allo scadere alla Juventus e la rovesciato contro il Genoa fanno la loro parte in questo mio giudizio, ma nel complesso ho visto un giocatore deciso, forte fisicamente e bravo anche nell'impostazione, o magari lo sembra al fianco di Diakité".

Lotta salvezza: chi se la giocherà fino alla fine?

"Ora come ora la lotta è apertissima ed è chiaro che l'Hellas Verona sia la squadra candidata numero uno alla retrocessione, ma Udinese compresa devo ancora capire chi potrebbe lasciare le zone calde a breve e giocarsi il resto del campionato in modo abbastanza tranquillo. Sicuramente vedo il Bologna in netto rialzo, penso sia stata ottima la scelta di Donadoni; Carpi e Verona sono le squadre più in difficoltà, ma non vedo benissimo nemmeno il Palermo dopo il cambio d'allenatore. Su Frosinone ed Empoli ho fiducia, più sulla seconda, mi sembrano due squadre ordinate, capaci di giocare a pallone. Chiudo disapprovando l'esonero di Zenga, è vero che sono passate solo due partite, ma se fossi un tifoso blucerchiato non mi sentirei affatto tranquillo".