Calcio Totale Capitolo IV

25.11.2015 00:00 di Angelo Battisti Twitter:    vedi letture
Calcio Totale Capitolo IV

Nuovo appuntamento con Calcio Totale, la rubrica del martedì notte. Ragioniamo a mente fredda, con la calma e la passione di sempre. Raccontiamo fatti e misfatti che ruotano attorno al pallone, quel pallone che da qualche settimana ci sta regalando più dolori che gioie. I quattro gol di San Siro sono difficili da digerire, perché perdere ci sta, eccome se ci sta contro la capolista del campionato, ma ci sono modi e modi. Siamo stati bravi nel primo tempo, per buona parte anche nel secondo, poi abbiamo deciso che dovevamo attaccarli a campo aperto e giocarci il tutto per tutto, così abbiamo preso altri due gol evitabilissimi, in azioni che sembravano per l'Inter delle semplici esercitazioni offensive, di quelle che si fanno durante l'allenamento del giovedì. Si prova ad attaccare 5 contro 4 o 4 contro 3 e di solito si riesce a fare gol. Proviamo ad evidenziare questo aspetto ed a sottolineare la cattiva condotta dei nostri eroi nei minuti finali perché forse proprio lì è lo sbaglio, il grave errore, quello che alle scuole elementari lo cerchiavano con la matita blu. Giocare a viso aperto contro squadre del genere equivale ad una sorta di suicidio, usiamo questo termine forte non a caso, perché il Frosinone ha fatto una grande partita quando si è difeso, quando tutti si sono sacrificati, rispettando le indicazioni tattiche di Stellone. Il Frosinone ha fatto benissimo quando è rimasto corto, ha tenuto i reparti incollati, ha pressato e rallentato il palleggio dell'avversario, chiudendosi a riccio non appena l'Inter si presentava a ridosso dell'area di rigore. Tutto perfetto, o quasi, perchè se manchi in uno di questi aspetti ecco che succede il patatrac. Lo abbiamo visto a San Siro e lo avevamo già visto, qualche settimana fa a Firenze. Morale della favola, quando giochi contro squadre di un altro livello, devi pensare solo a difenderti, con ordine ed attenzione tattica, se molli di un centimetro sei finito e prendi otto gol in due partite. Se riesci invece a conservare quell'attenzione e quell'atteggiamento per novanta minuti, e non si parla assolutamente di catenaccio, o fai un figurone, vedi Juventus-Frosinone, o rischi seriamente di farlo vedi Lazio-Frosinone ma anche Frosinone-Roma. Adesso ci aspettano due partite verità, due gare forse già decisive, anche se siamo soltanto a fine novembre ed alle porte della 14esima giornata di campionato. Prima il Verona e poi il Chievo, tutte e due al Matusa. Centottanta minuti da vivere sciarpa al collo e cuore in gola, perché ci giocheremo già tantissimo. Siamo a quota 11 punti, al terz'ultimo posto della classifica, oggi a meno due dalla salvezza diretta. Non vinciamo da un mese, Frosinone-Carpi 2-1 del 28 ottobre e dobbiamo per forza di cose cambiare marcia. Le altre, Bologna su tutte ma anche Empoli e Udinese, hanno iniziato a correre e ad allungare pericolosamente la classifica. Perdere punti sarebbe delittuoso. Aspettiamoci però un Frosinone bello e determinato, quella squadra tosta e con gli attributi che vediamo puntualmente al Matusa da piu di due stagioni. Dobbiamo essere ottimisti perché arriveranno i gol di Daniel e le giocate di Dionisi e Soddimo, ci sarà la grinta di Gori, la corsa di Paganini e la regia di Gucher. Rivedremo il Frosinone di sempre, contro una squadra che domenica si giocherà tutto, compresa la conferma, sempre più in bilico del tecnico Mandorlini. Prima penseremo al Verona, poi sarà la volta del Chievo, per un'altra battaglia. 4 punti possono accontentarci, 6 sarebbero l'ideale perché è sempre "Melius abundare quam deficere". Me lo diceva spesso la mia professoressa di latino. Aveva ragione. Zona salvezza a parte, il campionato continua a regalare poche certezze in testa, dove adesso troviamo l'Inter e il Napoli, il diavolo e l'acqua santa. Difesa, muscoli e centimetri contro classe, palleggio ed entusiasmo. Il vestito sempre impeccabile di Mancini e la tuta da lavoro di Sarri, Icardi e Jovetic da una parte, Higuain e Insigne dall'altra. Lunedì sera al San Paolo ci sarà da divertirsi. Noi però abbiamo un impegno ben più importante domenica pomeriggio al Matusa. Forza! Chiusura dedicata ai tifosi del Frosinone. Vederli in giro per Milano e sentirli cantare a squarciagola nello stadio più bello e romantico d'Italia è stato uno spettacolo assoluto. Li vedevi a spasso per la città, in metro, sui tram e poi alla scala del calcio in una sorta di invasione pacifica tutta giallazzurra. Tra selfie, bandiere e canti, tra macchine, treni e pullman, tutti con gli occhi sognanti e la voglia di raccontare tra dieci-venti anni una notte del genere. Sembravano bambini pronti ad entrare nel luna park più bello del mondo, erano bellissimi ed erano, forse mai come domenica notte, orgogliosamente ciociari.