CALCIO TOTALE - Capitolo I

04.11.2015 00:00 di  Angelo Battisti  Twitter:    vedi letture
CALCIO TOTALE - Capitolo I

Benvenuti a Calcio Totale, la nuova rubrica che vi terrà compagnia almeno fino al termine della stagione. Appuntamento, speriamo fisso per tutti voi, alle ore 24 ogni martedì.

Orario insolito ma di notte "è più bello, si vive meglio, è tutto più tranquillo e tutto più vicino, non esiste traffico e non esiste casino...." diceva il buon Lorenzo, e forse aveva ragione.

Parentesi musicale a parte, parleremo di calcio e calci, di pallonate e di turn over, di sostituzioni e rigori presunti. Chiacchiere su chiacchiere, come piace a noi, con il Frosinone sempre in primo piano. A proposito mi faccio i complimenti per il tempismo, nasce questa rubrica e becchiamo quattro gol. Benissimo direi, una grande partenza. Però ci sono delle attenuanti. Di fronte c'era forse la squadra più in forma del campionato, l'attuale capolista del torneo, quella che il Calcio Totale lo fa per davvero. Palla a terra, giocatori che si muovono come pedine telecomandate, un'infinità di passaggi ed improvvise verticalizzazioni. Mettici pure un rigore negato, un soffio di vento maledetto e la frittata è fatta. Poco da dire, salviamo i primi venti minuti, dove il Frosinone si è difeso abbastanza bene, salviamo le parate di Zappino e il gol di Frara. Per il resto bel sole, bella giornata, bellissima Firenze ma grazie e arrivederci.

Il tema della domenica è stato però un altro, il maledetto o benedetto turn over. Dipende dai punti di vista. Sui social network c'era una battaglia di opinioni mai così contrastanti: è giusto o sbagliato, quello non doveva giocare, Dionisi era diffidato, Stellone ci capisce poco e via discorrendo. Mi schiero subito: turn over o no, io sono dalla parte di Roberto Stellone. Da due anni non sbaglia niente nella gestione del gruppo e nel rapporto con i giocatori, questa è stata, è, e sarà la nostra forza. Non abbiamo fuoriclasse in squadra e dubito che con i presunti titolati la partita sarebbe finita in maniera diversa. Semplicemente ci sta un calo fisico e mentale della squadra dopo un mese giocato a mille, spiace perdere in questo modo ma di inamovibile in questo gruppo c'è soltanto Roberto Stellone. Facciamoci a capì, dicono da qualche parte.

Pensiamo al Genoa, perché domenica al Matusa sarà una bella battaglia. Gasperini arriverà in Ciociaria piuttosto rimaneggiato, non ci saranno Munoz, Dzemaili e l'ex De Maio, ma se pareggi contro il Napoli qualcosa di buono c'è. È un campionato stranissimo, che quasi somiglia alla Serie B. Dopo undici turni non esiste un padrone e la continuità va puntualmente a farsi fottere, così come i pronostici degli esperti. "Lo scudetto lo ha già vinto la Roma" "No, questo è l'anno del Napoli" "Guarda che l'Inter ha una grande difesa" "La Juve rimonta e vince un'altra volta" le chiacchiere da bar, lo dico per esperienza, si sprecano ogni mattina, tra un caffè e l'altro. Di certo è un bel campionato, equilibrato e mai scontato. Per il momento vince chi si difende meglio, adesso comanda l'Inter di Mancini, che ha battuto la Roma al termine di una partita d'altri tempi. Muscoli, pressing e centimetri a difendere il golletto di Medel. D'altronde Rudi Garcia aveva fatto lo stesso, una settimana prima, proprio contro la Fiorentina. Tutti dietro, con Salah e Gervinho pronti a ripartire a campo aperto. Risale in classifica addirittura il Milan. Mihajlovic sembrava condannato all'esonero, poi ha tolto una punta, ha messo un paio di centrocampisti in più ed ha trovato la quadra. Allegri invece, per portare a casa il derby, ha sostituito una punta (Dibala) con un terzino (Alex Sandro). In sintesi, se ti difendi bene vai avanti. Alla faccia del Calcio Totale.

Ci vediamo domenica pomeriggio al Matusa. Cuore, determinazione e passione. Corsa, carattere e cattiveria agonistica. Come contro l'Empoli, come contro la Sampdoria, come contro il Carpi. Sofferenza e Concentrazione. Grinta da fare invidia a chiunque e voglia di giocarsela sempre. Noi il calcio totale lo facciamo così.